Parola e Fede

La carità ha limiti?

Ci sono limiti alla carità? Al quesito di Adele oggi risponde il sacerdote Marcello Froiio.

D. La carità, va sempre fatta? E quando non va fatta? Adele da Catanzaro

R. Carissima Adele, cerchiamo di comprendere in primis cos’è la carità e le forme della sua attuazione storica. Quando parliamo di “carità” noi facciamo innanzitutto riferimento alla natura stessa di Dio. Dio per essenza è Amore, Amore che crea. La Carità è Cristo suo Figlio, Amore generato, Amore incarnato, Amore che salva, riscatta, redime e santifica. La Carità è lo Spirito Santo, Amore di sapienza, Amore di Luce, Amore di sollievo, Amore di conforto, Amore che unisce il Padre e il Figlio e loro in noi e noi in loro. Essendo adoratori, per costituzione sacramentale, della Trinità Santissima, non possiamo far altro, anche noi, che amare sempre, comunque e dovunque.[MORE]

È la regola d’oro che Gesù ci ha lasciato sul monte delle beatitudini. È la norma che ci rende, agli occhi del mondo, veri e autentici cristiani. Il Padre, nel suo Figlio diletto, per mezzo del fuoco dello Spirito, ci partecipa la sua natura che è per l’appunto la Carità. Essa, a sua volta, deve divenire il nostro stile di vita quotidiano, l’abito che sempre indossiamo, il cibo di cui ci nutriamo, per divenire di giorno in giorno carità di Cristo per i fratelli, specialmente verso i più poveri, i sofferenti, i derelitti, gli abbandonati. Essere carità di Cristo per noi ha un solo significato: offrire tutta la nostra vita in obbedienza per la fede al Signore affinché ogni uomo venga condotto al suo amore. Ovviamente le forme concrete con cui si realizza la nostra carità sono molteplici. La Chiesa ha sempre distinto le opere di misericordia, in corporali e spirituali:

1. Dar da mangiare agli affamati
2. Dar da bere agli assetati
3. Vestire gli ignudi
4. Alloggiare i pellegrini
5. Visitare gli infermi
6. Visitare i carcerati
7. Seppellire i morti
8. Consigliare i dubbiosi
9. Insegnare agli ignoranti
10. Ammonire i peccatori
11.Consolare gli afflitti
12. Perdonare le offese
13. Sopportare pazientemente le persone moleste
14. Pregare Dio per i vivi e per i morti.

Secondo le nostre possibilità, capacità, talenti ricevuti e carismi donatici, la nostra carità deve essere il sole perenne che illumina la terra. Senza questo sole il mondo sarebbe destinato alla morte. Tieni presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia.

Don Marcello Froiio

Fonte Foto:ambra-sociale.coop

 

Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica parolaefede@infooggi.it . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.