La gelosia genera morte sociale, spirituale e politica
Fantasticherie del cuore Calabria

La gelosia genera morte sociale, spirituale e politica

domenica 19 novembre, 2017

Quando il pensiero è conquistato dalla gelosia, non vi è più pace nel cuore. Ogni evento, anche il più insignificante; ogni cosa che succede, anche quella non voluta e non pensata, divengono causa di turbamento, inquietudine, perdita della gioia, chiusura in un carcere spirituale nel quale il conquistato annega nella propria malvagità. Lo spirito di gelosia non risparmia nessuno. Anche il cristiano, che dovrebbe perennemente camminare nello Spirito del Signore, che è il Creatore della verità nei nostri cuori, si lascia prendere da essa. Quando questo accade la comunità vive momenti di grande tristezza. Non si permette al Signore di regnare in seno ad essa con la sua luce di carità e amore. Si dona spazio al principe delle tenebre perché governi menti e cuori, mettendo in contrapposizione gli uni con gli altri. [MORE]

San Giacomo vede questo pericolo per le comunità cristiane schiuse alla gelosia e lo denuncia: “Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni”. La sapienza diabolica spesso non è lontana da noi e trova nella gelosia l’alleata perfetta, per veicolare il seme del male e della distruzione dell’altro. Non è facile estirpare lo spirito della gelosia dal cuore. Come esso è il frutto di una fede errata, malamente concepita, razionalizzata, interiorizzata, vissuta, così la sua estirpazione è il frutto del ritorno della purissima verità di Dio in noi. Lo stesso re Saul aveva disobbedito al Signore per ben due volte. La sua disobbedienza è frutto in lui di un orgoglio ingovernabile. Non riusciva a sottomettersi a Dio, al suo profeta. Non accettava che sopra di lui vi potesse essere chi lo governasse e lo dirigesse nelle sue decisioni.

L’uomo potrà essere brillante nel suo parlare; seguire con la classe più raffinata ogni moda; mostrarsi professionalmente preparato; rivestire un carica prestigiosa, ma se riserverà nel suo cuore uno spazio per la gelosia, prima o poi sarà finito! Lo spirito del male che oggi è riuscito a prendere il sopravvento sulla fragilità dell’essere umano, proprio tramite la gelosia “impacchetta” i suoi capolavori maggiori. Non solo! La sua presenza puntuale blocca ogni tentativo di deviare dal percorso tracciato dalla stessa, perché capace di penetrare nella mente umana, come un rigagnolo d’acqua sotterraneo che arriva sicuro alla meta prefissata. Sul suo cammino c’è di continuo la rimozione del benessere altrui, materiale o spirituale,  immediato o tardivo, ereditato o conquistato, appariscente o riservato.

La gelosia dell’uomo alimenta la società con false dottrine, rallentando il cammino della storia verso la sapienza di Dio e consegnandoci nelle divisioni ad una mondanità avvilente! La realtà va accettata e cambiata se occorre, senza soffrire o patire per la serenità altrui. Non si è vincenti fermandosi e “rosicando” sulle capacità altrui, ma puntando sulla propria volontà di dare il meglio di sé stessi. Accogliere la verità storica è purissimo atto di fede. La gelosia, accompagnata da una fede morta, genera solo morte spirituale, che diviene anche morte sociale, politica, filosofica, psicologica, antropologica. Lo spirito del male, che si ciba di sapienza diabolica prende così il sopravvento. I risultati sono davanti agli occhi di tutti. Le guerre, la corruzione, le violenze, le disuguaglianze volute, ecc., non sono altro purtroppo che l’esempio più eclatante.

 Egidio Chiarella

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