La Nazionale di Prandelli al Quirinale in visita a Napolitano

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ROMA, 15 NOVEMBRE 2011 - Un incontro speciale per gli azzurri di Cesare Prandelli che questa mattina sono stati accolti al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e certo una tra i più significativi nelle celebrazioni sportive dei 150 anni dell’Unità d’Italia. [MORE]

Napolitano si è rivolto agli azzurri con queste parole “Per voi della Nazionale l'Italia è sempre stato l'unico riferimento – ha detto il Presidente -. Mai come quest'anno con la celebrazione dei 150 Anni, la parola Italia è stata tanto celebrata, ci siamo riappropriati della nostra identità. Purtroppo, però, io me ne andrò via nel 2013. E non potrò festeggiare un altro successo Mondiale come nel 2006”.

A tali parole ha fatto seguito un bello scambio di battute tra il Presidente e il portiere azzurro, Gigi Buffon “E' un grandissimo onore essere qui con lei, Presidente, per questo saluto in occasione della partita di questa sera per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Siamo una popolazione e una Nazione ancora giovane e questo a volte ci fa cadere. Questa popolazione ha bisogno dell'appoggio di una classe politica coesa, colta e responsabile e di uno Stato presente da lei rappresentato e dalla sua figura pulita e capace". Queste le parole che Buffon ha rivolto a Giorgio Napolitano, per poi aggiungere "Tutti noi attendiamo delle risposte per ripartire dopo momenti di grandissima difficoltà . Noi cercheremo di fare il nostro sul campo e di onorare il nome dell'Italia sempre e comunque".

L’occasione della visita al Quirinale è quella dell’incontro con “I nuovi cittadini italiani” che rientra nell’ambito delle iniziative per il 150 anni dell’unita’ d’Italia, ed in tale occasione il capo dello Stato invita “a riflettere su una possibile riforma delle modalità e dei tempi dell’assegnazione della cittadinanza” evidenziando come i figli di immigrati che non hanno ancora la cittadina soffrono questa situazione perché si sentono a tutti gli effetti italiani. “Senza questi ragazzi il Paese sarebbe più vecchio e avremmo minori potenzialità di sviluppo. Senza gli immigrati il fardello del debito pubblico sarebbe più difficile da sostenere”.

Invita tutti a ricordare che “integrazione significa anche accettazione della diversità" e a questo proposito Napolitano ha osservato: “Se noi desideriamo che i figli e i pronipoti degli italiani all’estero mantengano un legame con l’Italia, noi non possiamo chiedere ai ragazzi che hanno genitori provenienti da altri paesi di ignorare le loro origini”. Parole che hanno emozionato Mario Balotelli che ha commentato "Quelle parole mi hanno toccato, E la mia storia, è assolutamente così”

Al termine dell’incontro Buffon ha poi regalato al presidente della Repubblica una maglia della Nazionale con il numero 1.

Sara Marci

 

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Scritto da Sara Marci

Giornalista di InfoOggi

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