Parola e Fede

La nostra coscienza può essere orientata dagli angeli?

Gli articoli “Accogliere l’angelo custode” e “Angeli e demoni” hanno sollecitato altre domande. Qui ne riportiamo due, che riguardano la possibile relazione tra il nostro discernimento e l’opera degli angeli.

Don Francesco Brancaccio, docente di teologia fondamentale presso l’Istituto Teologico “Redemptoris Custos” di Cosenza,  

D. Come l'angelo cattivo ci tenta? Usa i nostri pensieri o cosa? Stessa domanda per l'angelo buono (Marisa)

R. La tentazione non avviene ordinariamente come una specie di "forza occulta" che costringe i nostri pensieri. E' piuttosto un invito a distaccarci dalla volontà attuale che Dio ha per noi. Come tale, può giungere attraverso "normali" situazioni, parole, opere, pensieri, esempi, contesti... Non ha solo la forma di un fatto episodico, ma può essere anche un ambiente in cui siamo immersi, una mentalità, un modo di vivere con cui siamo a contatto e di cui anche partecipiamo. Noi viviamo spesso in contesti in cui la mentalità stessa fa da tentazione, perché ci invita a pensarci indipendentemente da Dio e dalla sua volontà. Nella misura in cui ci impegniamo a conoscere e amare la volontà di Dio e lo preghiamo, possiamo riconoscere anche tutte quelle "proposte" che ci vorrebbero portare a ciò che è intrinsecamente male oppure anche a ciò che, per non essendo in sé un male, è qualcosa che ci distoglie dalla missione specifica che ci è affidata.

La formazione nella Parola del Signore è fondamentale, per poter discernere la tentazione e la volontà di Dio.
L’angelo custode ci può illuminare e guidare al bene nella misura in cui glielo permettiamo con la nostra preghiera e il nostro cammino di conversione al Vangelo. Ci custodisce aiutandoci a rimanere e crescere nella Grazia di Dio, in comunione con Cristo e lo Spirito Santo Amore.

D . L'esame di coscienza – il discernimento – ha a che fare con l'Angelo buono e l'Angelo cattivo? (Paolo da Roma)

R. Il discernimento è la separazione tra bene e male, in modo che possiamo scegliere e vivere non solo ciò che è oggettivamente bene, ma in particolare quel bene specifico o quella missione particolare che il Signore ci ha affidato come piena verità della nostra esistenza. Un esempio preso dal Vangelo: fermarsi in un villaggio per guarire tutti i malati non era un’azione in sé cattiva; eppure Gesù, immerso sempre nella preghiera, sapeva perfettamente quando doveva recarsi in altri villaggi per predicare anche lì (cfr Mc 1,32-39); sapeva riconoscere il vero bene a cui il Padre lo chiamava attimo per attimo.

Come facciamo anche noi a discernere in ogni singola situazione qual è il vero bene e il modo con cui compierlo? C’è innanzitutto una condizione di fondo: un cammino stabile di preghiera e di formazione nella Parola di Dio, altrimenti non riconosciamo neanche ciò che è intrinsecamente male. In questo cammino, è di grande aiuto la guida spirituale di un sacerdote che santamente si assuma la responsabilità di illuminare la coscienza. Vivendo nella Grazia di Dio, invochiamo lo Spirito Santo – che conosce perfettamente il “cuore” di Dio e i cuori degli uomini – perché ci guidi in un discernimento santo.

Riguardo all’angelo buono, se noi camminiamo in queste condizioni, lui certamente accompagna la nostra coscienza con la sua preghiera e presenza di luce. E così, anche se il tentatore è sempre pronto, noi possiamo smascherare le sue insidie.

In merito ad entrambe le domande, aggiungo tre brevi chiarimenti

1) Il discernimento rimane sempre responsabilità nostra personale, non è operato dall’angelo custode nel bene o dal tentatore nel male. La coscienza è nostra e non è sostituita da nessun’altra volontà. Per questo non possiamo mai attribuire ad altre creature le nostre decisioni, nel bene o nel male, togliendo quindi la nostra responsabilità.

2) Riguardo poi ad “angelo buono” e “angelo cattivo” è importante distinguerli in maniera totale, radicale. È vero che tutti gli angeli sono stati creati da Dio come esseri di luce; tuttavia a causa della loro superbia, gli angeli caduti hanno rinnegato totalmente la loro natura e così non c’è più alcuna comunanza tra loro e gli angeli che vivono nella perfetta e santa comunione con Dio. Non ci sono tra loro vie di mezzo: totalmente di luce o totalmente di tenebra. Per questo non si può parlare propriamente di loro accomunandoli in uno stesso concetto o definizione.

3) Al di sopra di tutto c’è l’Amore Onnipotente e Sapiente di Dio. Gli angeli di luce non agiscono indipendentemente da Lui e la loro azione di amore non può essere compresa al di fuori dell’opera salvifica di Cristo. Se si parla di angeli indipendentemente dalla fede in Cristo, si cade in tante ambiguità o credenze di genere mitologico e esoterico. La stessa fede precisa inoltre che il tentatore, da parte sua, non ha un potere illimitato. La sua azione di odio cerca di far leva sulla libertà di scelta che Dio lascia agli uomini perché possano seguirlo nell’amore. Tuttavia “egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l'edificazione del regno di Dio” (Catechismo Chiesa Cattolica, 395).[MORE]

Don Francesco Brancaccio
Istituto Teologico “Redemptoris Custos” di Cosenz
a

Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica parolaefede@infooggi.it . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.