La Russia al voto
Estero Umbria

La Russia al voto

domenica 4 dicembre, 2011

MOSCA ( RUSSIA ), 4 DICEMBRE 2011 – In Russia oggi si vota per il rinnovamento della Duma , la camera bassa del parlamento sovietico,che dal 2003 è esclusivo monopolio del partito Russia Unita il cui premier è Vladimir Putin, ex presidente russo. Causa fuso orario le consultazioni elettorali, in alcune regioni dello stato, sono già in corso fin dalla giornata di ieri e da questa mattina si vota anche a Mosca.[MORE]


 Sono circa 110 milioni gli elettori chiamati a votare per il rinnovo della Duma composta da 450 deputati che resteranno in carica per cinque anni. I dati riguardanti l’affluenza elettorale che ci è dato di conoscere sono abbastanza impressionanti, si pensi che in Chukotka, la regione subartica in cui per recarsi al voto si sfidano temperature intorno a meno 25 e che fino a qualche anno fa era governata dal miliardario Roman Abramovic, a mezzogiorno locale aveva già votato oltre il 40% degli aventi diritto al voto, alle 15 ora locale oltre il 60% della popolazione si era  già recata alle urne per esprimere il proprio voto. Anche nella regione dell’Amur si è arrivati già oltre il 40% dei votanti, mentre nelle altre regioni la percentuale dei votanti oscilla tra il 30 e il 36 per cento. A Mosca hanno già votato sia il presidente Mediev e la propria moglie  sia il patriarca di tutte le russie Kirill, a capo della chiesa ortodossa.Le elezioni di oggi si svolgono sulla possibilità, piuttosto concreta in base ai sondaggi effettuati fino ad ora, di un calo di consensi nei confronti della formazione al potere. Se Russia Unita perde la maggioranza dei due terzi del parlamento non potrà modificare da sola la Costituzione e l’asse di potere Medved-Putin ne sarebbe concretamente colpito e messo in difficoltà anche in vista delle elezioni presidenziali in programma per marzo del prossimo anno.


Per garantire l’ordine pubblico è stato mobilitato un esercito di 330 mila poliziotti, di cui 51 mila dislocati nella sola capitale dove si temono manifestazioni organizzate da vari partiti dell’opposizione. Sono circa 700 anche gli osservatori accreditati che hanno il compito di sorvegliare e garantire lo svolgere delle elezioni. I partiti in lizza sono 7 ma, sempre secondo i sondaggi svolti, solo 4 riusciranno a superare lo sbarramento del 7% mentre quelli che raggiungeranno una percentuale tra il 6% e il 7% potranno aggiudicarsi solo due seggi del parlamento, quelli la cui percentuale sarà tra il 5% e il 6% solo un seggio.
 Non mancano le polemiche soprattutto in merito alla possibilità di rendere note le proprie opinioni da parte dei diversi partiti di opposizione. Ieri si era registrato il blocco di LiveJournal, la principale piattaforma blog del paese e anche quella più critica nei confronti del potere, mentre nell’odierna giornata legislativa sono stati messi fuori uso tre siti internet indipendenti. Si tratta di Radio Eco di Mosca, bandiera della libertà di informazione, dell’ong Golos, entrata nel mirino delle autorità russe dopo la denuncia di 5.000 brogli elettorali e del sito di informazione slon.ru. Il direttore di Radio Eco, Alexiei Venediktov, ha annunciato subito una denuncia alla procura e alla commissione elettorale sostenendo come l’attacco al proprio sito effettuato nello stesso giorno delle elezioni è un chiaro tentativo di impedire la pubblicazione di informazioni sulle frodi e che può insinuare, quindi, ulteriori dubbi sulla legittimità e il regolare svolgimento di questa tornata elettorale.


Si aspetta con ansia la chiusura dei seggi, gli ultimi saranno quelli dell’enclave di Kaliningrad in Europa un’ora dopo del fuso orario della capitale, le 21 ora di Mosca e le 18 in Italia. Poi i primi exit poll e le prime conclusioni riguardo a questo voto così importante non solo per la Russia ma per l’intero equilibrio internazionale.
Daniela Dragoni
 


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