SINFEROPOLI, 16 MARZO 2014 – I primi exit poll parlano chiaro: ammonta al 93% la percentuale di “sì” espressi dagli abitanti della Crimea nel referendum per decidere l’annessione alla Russia. La volontà di entrare a far parte del Paese di Vladimir Putin è prepotentemente emersa dai risultati delle votazioni, ma il clima di tensione che le ha precedute non accenna comunque a placarsi.
Il referendum è infatti considerato “illegale e illegittimo” dagli Stati Uniti d’America e dall’Europa. Washington e Bruxelles sono state lapidarie e chiare: “Non riconosceremo il risultato” hanno fatto sapere, annunciando pesanti sanzioni, in arrivo già nelle prossime ore. Il segretario di Stato americano, John Kerry, in una telefonata con il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha inoltre sottolineato il fatto che gli USA sono “fortemente preoccupati” a causa delle “continue provocazioni” russe nell'est dell'Ucraina.[MORE]
A piazza Nahimov a Sebastopoli è intanto scoppiato il delirio: in centinaia sono scesi in strada sventolando bandiere russe e cantando l’inno nazionale della Russia. Una vera e propria folla in festa per i risultati emersi dal contestatissimo referendum, una folla felice per quello che viene considerato come un vero e proprio “ritorno a casa” della Crimea fra le braccia della Russia putiniana.
(fonte www.corriere.it; www.lastampa.it)
(foto www.lettera43.it)
Elisa Lepone