PANAMA CITY (PANAMA) 10 APRILE 2015 - Sarebbe avvenuta nella giornata di mercoledì, la telefonata tra il Presidente americano, Barack Obama e quello cubano, Raul Castro, nell’attesa dell’incontro di domani (seppur informale, non si tratterà di bilaterale) al Festival delle Americhe, in corso a Panama City e che vede la presenza di 35 Stati, Cuba compresa. [MORE]
Si tratta di un altro fondamentale passo di distensione tra i due Stati, dopo l’operazione di disgelo intavolata ed avviata dal presidente americano nel dicembre del 2014. Una chiacchierata che si aggiunge allo storico bilaterale della giornata di ieri e alla stretta di mano tra il segretario di Stato americano, John Kerry e il ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodriguez. Quella di ieri può davvero definirsi giornata storica, non solo perché passi avanti di distensione sono avvenuti ed è quanto è stato confermato, ma anche perché i paesi non hanno relazioni diplomatiche dal 1961, data a partire dalla quale Cuba è soggetta a sanzioni e al ritiro di aiuti economici americani.
Intanto, Cuba sarà domani presente al Festival dopo un’assenza che dura dal 1962. L’incontro con Obama sarà occasione su una possibile interazione futura in campo economico e sulla rimozione di Cuba dalla lista nera del terrorismo. Negli scorsi giorni, il vice consigliere per la sicurezza nazionale, Ben Rhodes, non aveva escluso la possibilità di poter annunciare tale svolta entro la settimana. Raccomandazioni sarebbero giunte ad Obama anche dal Dipartimento di Stato. Dopo l’ eventuale ma praticamente certa accettazione di Obama, il Congresso avrà 45 giorni per approvare la decisione. Dunque Washington e L’Avana sognano un lieto avvenimento di pacifismo, con l’incontro di domani Obama-Castro a rappresentare storicamente un incredibile passo dopo quello del 1959 tra Fidel Castro, storico presidente cubano e fratello di Raul e l’allora presidente americano Nixon.
La situazione pare ora definitivamente più distesa, dopo i recenti round di negoziati del mese di gennaio, avvenuti a Cuba. La ripresa delle relazioni diplomatiche porta con sé l’importanza del ruolo mediatico svolto da Papa Francesco e di un’altra sua importante vittoria, con la scelta di scrivere ad entrambi i presidenti e con un lavoro di sollecitazione riservato e ben accurato. In merito alla vicenda plausi erano provenuti dall’Ue, per voce del presidente del Parlamento, Martin Schulz e da Italia e Francia.
Il dichiarato fallimento dell’embargo ora apre a prospettive che prevedono non solo la rimozione di Cuba dalla lista nera ma anche una ridefinizione di quelle che potrebbero essere le future transazioni economiche, riaprendo di fatto l’isola al mondo dopo anni di sofferenza e povertà, come testimoniato dalla soddisfazione del popolo per l’avvenuta rimozione del disgelo.
foto da: webitmag.it
Cosimo Cataleta