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La tenacia di un trio: intervista ai Wonder Vincent

VITERBO, 11 SETTEMBRE 2015 – Dopo un ottimo esordio con The Amazing Story of Roller Kostner, ritornano i Wonder Vincent con 13 nuovi brani: “13 piu o meno velenose, allucinogene e splendide varietà di Fiori”. Fiori è in uscita questo mese ed è anticipato dal video-singolo Spoon Rest e noi abbiamo colto l'occasione per fare quattro chiacchiere con il trio umbro.
Buona Lettura!

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Com'è iniziata l'attività musicale dei Wonder Vincent?
Nella sala prove del nostro batterista a Gualdo Tadino (Perugia) sotto il nome de Lo Sciopero degli Andrea nell’ormai lontano 2009. Dopo poco tempo abbiamo cominciato ad avere i primi cambi di line up e la sensazione di non riuscire a creare ciò che avevamo in testa si faceva sempre più intensa.
Fortunatamente in quel periodo sono arrivati i primi live in collaborazione con la rivista Frigidaire e l’incontro personale con Vincenzo Costantino. Questi due episodi hanno in un certo senso alimentato la voglia che già c’era fino ad arrivare nel 2010 quando abbiamo iniziato a parlare di Wonder Vincent e a suonare come ci piace.
Attualmente la sala prove si è spostata al Jap Perù Studio di Perugia, siamo sopravvissuti ad altrettanti cambi di formazione trovando un equilibrio più o meno stabile, abbiamo alle spalle un EP ed un disco e tra poco uscirà il nuovo. Si potrebbe riassumere il tutto con “ tenacia devota allo sbatterci la testa”.

Qual è la più grande soddisfazione che vi ha regalato The Amazing Story of Roller Kostner?
Un lungo tour arrivato fino in Svizzera, tante nuove amicizie e la voglia di fare un secondo album con la musica che ci piace ascoltare e suonare.

Spoon Rest è il singolo che anticipa il vostro secondo album, diteci qualcosa in più sul suo videoclip.
Sicuramente è stata un'esperienza meravigliosa. Collaborare con Tiziano Fioriti e tutti i ragazzi dello staff è stato stimolante sotto ogni aspetto e la loro professionalità ci ha dato una gran carica emotiva. Eravamo reduci da un anno in studio e non vedevamo l’ora di chiuderci nell’agriturismo Santa Croce di Gualdo Tadino per girare le scene. Abbiamo vissuto insieme giorno e notte per 5 giorni confrontandoci e condividendo le sensazioni che pensavamo di comunicare mentre scrivevamo il testo o arrangiavamo la musica di Spoon Rest.
Tutto il video, tranne la scena finale del bagno, è stato girato nel salone dell’agriturismo di notte per sfruttare il buio. Era veramente freddo e dovevamo stare a lungo dentro la vasca (appositamente costruita dal nostro amico Enzo Bazzucchi) con queste braccia nere che ci buttavano a fondo veramente e noi li a far forza per risalire. E’ stata una vera sfida, come provare sulla propria pelle il lato onirico pieno di flash mentali di un anno in studio ed altrettanti mesi in tour. Siamo estremamente soddisfatti del risultato e tutto alla fine è stato premiato. Mentre rispondiamo a quest’intervista, Tiziano è su un volo per Los Angeles perché il video è arrivato in finale ai LAIFF Awards 2015 ed il 12 Settembre sfilerà nel red carpet. (tutto ciò è assurdo) Che dire.. Siamo soddisfattissimi di tutto e non vi nascondiamo che probabilmente collaboreremo ancora con lui e con la preziosa produzione di Luca Scota e del suo StraniRumori Studio.

Cosa volete esprimere con Fiori?
Vogliamo contaminare di meraviglia la musica con 13 varietà di fiori piu o meno allucinogene.

Ci sono tracce alle quali siete particolarmente legati?
E’ difficilissimo scegliere, ogni brano ha i suoi momenti e la sua intenzione particolare.
Siamo molto soddisfatti della linea melodica venuta fuori su Old Jade. Abbiamo un debole anche per Trampoline Man e il modo in cui si evolve. Amiamo alla follia il mood di Hiawatha e l’apparente calma di Blow. Per non parlare di Post to me, canzone che ci immaginavamo da tempo. Please, che ci rincorre da anni e alla quale abbiamo dato una nuova veste più carnale in trio. Doombo che ok..è venuta fuori come un’allucinazione. Spoon Rest che oltre ad essere il primo singolo, racchiude tutta la nostra storia dentro di lei. Non sappiamo dare una preferenza condivisa totalmente da tutti e tre.
Scrivere le melodie per queste 13 tracce ed arrangiarne la musica è stato molto divertente ed esaltante.

C'è una canzone, nella storia della musica, che avreste voluto che siano stati i Wonder Vincent a comporla?
Andrea T: ”only a northern song" dei Beatles e "good vibration" dei beach boys. Per non dimenticare anche "digital bath" dei Deftones.
Luca: Starless dei King Crimson
Andrea S: ce ne sono molte ma poi riascolto le nostre e mi prende meglio.

Quali album italiani usciti nel 2015 vi hanno colpito?
Abbiamo poco da dire a riguardo.
Sicuramente da ascoltare gli Hate & Merda con “l’anno dell’odio” e i Bachi da Pietra che pubblicheranno il nuovo disco nel nostro stesso periodo. Grandi.

Siamo giunti ai saluti! Consigliate ai lettori di GrooveOn tre dischi – o più – che sono fondamentali secondo i Wonder Vincent?
Red (King Crimson) Song from the deaf (Qotsa) Animals (Pink Floyd) In the aeroplane over the sea (Neutral Milk Hotel) Murder the mountains (Red Fang) l’80% della discografia dei Led Zeppelin.

 

 

Federico Laratta

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