La Vignetta InfoOggi: "UNITA' D'ITALIA"
Di tutto un po' Calabria

La Vignetta InfoOggi: "UNITA' D'ITALIA"

sabato 9 ottobre, 2010

Centocinquantesimo dell’unità d’Italia. Celebrazioni varie. Anche la Chiesa va a Porta Pia. Torino sulla bocca di tutti. Politici ed intellettuali fanno a gara nel celebrare l’evento. Tuttavia la storia viene scritta sempre dai vincitori.

In questo caso l’hanno scritta i Piemontesi con l’avallo di intellettuali meridionali che sposarono la causa dell’unità. E allora ci chiediamo: se l’unità d’Italia fu davvero questa gran cosa perché non parliamo anche di Francesco Secondo di Borbone e del regno di Napoli. E sì, cari i miei plaudenti, il regno d’Italia (unita) è stato costruito sulle macerie delle Due Sicilie. I Savoia hanno massacrato militarmente, politicamente ed economicamente il sud. L’unità fu un’unità insanguinata ed imposta dalle baionette dei bersaglieri del generale Cialdini.

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E adesso raccontiamola in un modo alternativo, come si dice nei tempi moderni.

Ci hanno invaso senza dichiarare guerra cioè a tradimento e, dopo aver corrotto con moneta sonante i generali borbonici, hanno depredato le nostre ricchezze “scassinando” come volgari rapinatori il Banco di Sicilia ed il Banco di Napoli. Si sono impadroniti degli opifici meridionali ed hanno sterminato i nostri bisnonni, che non vollero arrendersi, chiamandoli briganti. Hanno fucilato donne, vecchi e bambini con una ferocissima guerra d’occupazione ed hanno cancellato la memoria di chi eravamo.

L’unità d’Italia fu una guerra sanguinaria e feroce contro un regno opulento e pacifico dotato della terza flotta mercantile del mondo. E già, quello che non viene raccontato è che, prima dell’unità, il Regno delle due Sicilie era una potenza economica planetaria con industrie e cantieri navali che ne facevano uno stato molto più industrializzato del Piemonte dell’epoca.

Riteniamo che proprio in occasione delle celebrazioni del centocinquantesimo sia necessario portare alla luce le verità nascoste e raccontare i fatti con obiettività affinchè le nuove generazioni sappiano da dove vengono.

Bisogna ristabilire la verità storica su Francesco Secondo di Borbone. Vogliamo sapere cosa è successo veramente e chi e perché ha deciso a tavolino l’invasione e l’annessione del regno di Napoli al Piemonte.

Abbiamo una vaga idea che ci “fottettero” allora e che ci “fotteranno” ancora col federalismo, con la SA-RC e con tutto il resto.


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