ROMA, 24 LUGLIO 2012 - Lo sciopero ci sarà, ma sarà più breve di quanto precedentemente annunciato. I benzinai resteranno chiusi sabato 4 e domenica 5 agosto. Dopo giorni di incertezza sulla possibilità o meno di una serrata dei benzinai nella prima settimana di agosto, arriva il via libera dell'Authority. Le associazioni di categoria hanno accolto la richiesta dell'Autorità garante degli scioperi di escludere dalla serrata la giornata di venerdì 3 agosto.
Lo sciopero comincerà alle 24.00 di venerdì 3 e proseguirà per tutto il primo weekend di agosto, interessando sia i distributori della rete ordinaria che quelli autostradali. Per questi ultimi, le modalità di adesione allo sciopero verranno comunicate nei prossimi giorni dalle associazioni di categoria. Nell'illustrare le ragioni dello sciopero, Faib, Fegica e Figisc/Anisa hanno parlato di «profondo e drammatico disagio che vive una intera categoria che assicura, a diverso titolo, 120.000 posti di lavoro, oltre ad un servizio essenziale e capillare alla collettività, messi a repentaglio da politiche commerciali e di prezzo dell'industria petrolifera che penalizzano lavoratori e consumatori». Da parte della Commissione di Garanzia viene ribadito «l'impegno ad attivare ogni iniziativa rientrante nelle proprie prerogative, anche nei confronti del Governo, volta a 'raffreddare' e portare ad una conclusione positiva della vertenza, invitando le Organizzazioni di categoria a differire la proclamazione dello sciopero a fronte di un impegno fattivo dell'Autorità a convocare le compagnie petrolifere così come prevede la legge 196/90».[MORE]
I sindacati dei gestori fanno sapere, inoltre, che valuteranno attentamente le osservazioni che la Commissione farà nel corso della vertenza e che attendono gli esiti dell'incontro tra Ministero dello Sviluppo Economico, Unione Petrolifera, retisti indipendenti e gestori, previsto per questo pomeriggio alle 18.00. Al ministero, spiegano le associazioni in una nota stampa, «spetta il compito di individuare ed assumere misure concrete che assicurino l'immediato ripristino di comportamenti industriali equilibrati, non più ingiustificatamente violenti e, soprattutto, rispettosi della legislazione vigente».
Serena Casu