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"Looper" di Rian Johnson, un Terminator a caccia di se stesso

Metti il Dottor Jekill e Mr. Hyde nel futuro, molto somiglianti; e falli sfidare come in un western, uno per salvare la pelle, l'altro più o meno per salvare il mondo: qualcosa del genere succede in Looper di Rian Johnson, sorta di Terminator sul doppio, che nonostante il dichiarato fuoco tematico sul tempo e l'aperta adesione alla fantascienza, di quella intelligente, lascia intravedere, in filigrana alla propria spettacolarità da action movie, più di uno spunto interessante di ordine drammatico. [MORE]

Kansas, 2044. I viaggi nel tempo non sono stati ancora inventati: nel presente. Ma trent’anni più tardi esistono, eccome, gestiti dalla criminalità organizzata, che liquida gli indesiderati inviando le vittime nel passato. Qui, un killer professionista detto “looper” (potremmo tradurre “colui che si occupa del cerchio”) fa il lavoro sporco in cambio di lingotti d’argento. Ma il cerchio si chiude veramente con una clausola del contratto: quando un boss criminale vuole terminare il contratto di un “looper”, gli viene mandato il se stesso anziano per farlo fuori, in cambio di lingotti d’oro. Nel futuro, un mutante detto Rainmaker sta facendo piazza pulita dei loopers. Uno di questi (Bruce Willis) viene spedito nel passato per essere eliminato, ma capita a tiro di del se stesso giovane, Joe (Joseph Gordon-Levitt). Il Joe vecchio, mosso anche da propositi di vendetta, vuole eliminare il futuro Rainmaker dal passato, il Joe giovane vuole liquidare il se stesso vecchio, incassare i lingotti e trascorre il resto della vita in Francia.

Film d’apertura al Toronto Film Festival 2012, Looper è l’opera terza di Rian Johnson, che aveva lanciato proprio Joseph Gordon-Levitt nel 2008 con la produzione indipendente di Brick – Dose mortale. Looper è un film indubbiamente maturo, capace di rinnovare a più alto livello l’adrenalinico intrattenimento di stampo sci-fi che di recente si è avuto modo di apprezzare in opere come Source Code ed In Time, ma senza le complesse architetture serpentinate dei vari Inception e Matrix. Il cerchio si apre e si chiude con buonissime trovate di sceneggiatura centrate sui topoi della fantascienza, dalla possibilità di modificare il futuro all’esistenza di dimensioni parallele, ma per tutta la parte centrale si svolge come un film d'azione, quasi noir, con inseguimenti incrociati e rese dei conti, in cui lontani ricordi del western – Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinnemann o Un dollaro d’onore di Howard Hawks, per il senso d'accerchiamento – sono appena contaminati dalla questione dei trip fantascientifici. È una struttura ondulata, in cui alla cresta di tensione da Ok Corral si combina col ventre dello “scioglimento di significato” caratteristico della science fiction.

Se, dunque, da un lato l’intrico tra passato e futuro apre scenari concettuali sulla relatività del tempo, dall’altro, lo scontro fisico tra Gordon-Levitt e Willis assume il carattere drammatico di un conflitto morale, in cui, però, non appaiono delineati i poli di una linea retta, ma l’indecifrabile equidistanza del cerchio: Joe vecchio\Willis è ad un tempo “buono” nel voler eliminare il tiranno del futuro, ma “cattivo” nella propria identità da Terminator che vuole assassinare il figlio, già nato, della Sarah Connor di turno (Emily Blunt); Joe giovane\Gordon-Levitt è “cattivo” nel proprio egoismo, indifferente alle sorti dell’umanità futura (all’inizio, tradisce persino un collega), ma è “buono” nel difendere una madre ed un figlio. Il risultato è quello di un’avventura futuristica in cui dall’incrocio di due piani temporali, come nel segno dell’infinito, e di un personaggio col proprio “doppio”, emerge l’intersezione del presente, a cui si riconduce il dramma del libero arbitrio e di una coscienza che in un attimo si assuma la responsabilità di un intero universo. L'uomo del futuro, un Terminator, si scontra con quello del presente, un Amleto.

Con Looper, il regista Rian Johnson realizza un prodotto di entertainment con gli attributi, in cui i mondi possibili collidono nella tensione dell’unico, possibile universo: quello del presente filmico, nel quale la contingenza rende drammatici i conflitti di coscienza non meno che serrati i duelli fisici.

USCITA ITALIANA: 31/01/2013
GENERE: Azione, Fantascienza, Thriller
REGIA: Rian Johnson
SCENEGGIATURA: Rian Johnson
CAST: Joseph Gordon-Levitt, Bruce Willis, Emily Blunt, Piper Perabo, Paul Dano, Jeff Daniels, Noah Segan, Xu Qing, Frank Brennan, Tracie Thoms, Garret Dillahunt, Nick Gomez, Marcus Hester
FOTOGRAFIA: Steve Yedlin
MONTAGGIO: Bob Ducsay
MUSICHE: Nathan Johnson
PRODUZIONE: Endgame Entertainment
DISTRIBUZIONE: Walt Disney Pictures Italia
ORIGINE: USA 2012
DURATA: 119 Min
FORMATO: Colore

(in foto: un particolare del poster di Looper)

Antonio Maiorino