M5s, Di Maio garantì su Marra: "È un servitore dello Stato"
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M5s, Di Maio garantì su Marra: "È un servitore dello Stato"

martedì 14 febbraio, 2017

ROMA, 14 FEBBRAIO - Luigi Di Maio avrebbe mentito su Raffaele Marra, l’ex capo del personale del Comune di Roma detenuto da cinquanta giorni a Regina Coeli perché accusato di corruzione. Tra gli atti dell’inchiesta ci sarebbe una chat in cui il vicepresidente della Camera tranquillizzerebbe la sindaca Virginia Raggi. [MORE]

Se queste indiscrezioni venissero confermate, verrebbero dunque smentite le affermazioni rilasciate da Di Maio durante l’intervista televisiva con Lucia Annunziata nel suo "In ½ ora", dove affermava di aver incontrato Marra una sola volta nei suoi uffici alla Camera, il 6 luglio 2016, per dirgli che non aveva più la fiducia del Movimento. Le chat messe agli atti rivelerebbero il contrario. Il 10 agosto infatti, un mese dopo il loro incontro, Di Maio avrebbe scritto alla Raggi: "Quanto alle ragioni di Marra, lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato. Sui miei, il Movimento fa accertamenti ogni mese. L'importante è non trovare nulla". Sarebbe stata la stessa sindaca della Capitale a inoltrare questo sms a Marra per tranquillizzarlo e convincerlo a resistere.

Poche ore dopo Marra risponde alla Raggi: "Vorrei anche ricordarti che ho manifestato la mia disponibilità a riprendere l'aspettativa sin dal giorno in cui ho incontrato il vice presidente Di Maio a cui manifestai la mia disponibilità a presentare l'istanza qualora non fossi stato in grado di convincerlo, carte alla mano, sulla mia assoluta correttezza morale e professionale. L'incontro, come sai, andò molto bene, tanto che lui mi disse di farmi dare da te i suoi numeri personali. Cosa che per correttezza non ho mai fatto. Pensavo che quell'incontro potesse rappresentare un punto di svolta. Evidentemente mi sbagliavo".

È previsto per oggi l’interrogatorio dell’ex capo del personale del Campidoglio, che probabilmente deciderà di avvalersi della facoltà di non rispondere fino a quando - come ha specificato il suo avvocato Francesco Scacchi - "non avremo la possibilità di visionare tutti gli atti processuali e dunque saremo messi nelle condizioni di poterci difendere".

 

Giuseppe Sanzi

(fonte immagine velvetnews.it)


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