Cronaca

Mafia, nasce l'archivio digitale in memoria di Pio La Torre

ROMA, 14 APRILE 2012 - «L'omicidio di Pio La Torre è stato un delitto politico-mafioso, con connotazioni terroristiche ed intimidatorie, come riconosciuto anche durante il processo. È stata uccisa una persona che ha cercato d'incidere senza subire la pressione dei gruppi mafiosi: un elemento d'innovazione nella realtà siciliana, che rischiava di mettere in pericolo gli interessi mafiosi».
Con queste parole Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, ha voluto di fatto battezzare l'archivio digitale dedicato alla memoria dell'ex parlamentare del partito comunista (qui la biografia), ucciso da Cosa Nostra il 30 aprile 1982 al quale si deve la proposta l'ingresso nel nostro ordinamento giuridico del reato di associazione mafiosa e della confisca dei beni agli appartenenti ai clan. L'archivio – promosso dal Centro Pio La Torre in collaborazione con dalle presidenze di Camera e Senato, dalla Commissione parlamentare antimafia e dalla Fondazione Camera dei Deputati – conterrà non solo il testo della legge Rognoni-La Torre e, naturalmente, gli atti del processo per il suo omicidio nonché quelli degli altri omicidi di mafia, da Peppino Impastato a Rocco Chinnici la cui fruizione sarà aperta a tutti.[MORE]

«Il portale» - ha spiegato il presidente del Centro La Torre, Vito Lo Monaco - «è il risultato di una feconda collaborazione tra diverse istituzioni nazionali e regionali, associazioni culturali private e pubbliche che vanno tutte ringraziate per aver messo a disposizione idee ed esperti. Attraverso l'analisi delle carte è storicamente rintracciabile quel filo logico che spiega la ragione unica delle stragi e degli assassini politici del dopoguerra, generata dall'opposizione a ogni cambiamento sociale e politico»

Durante la cerimonia, non sono mancate né le medaglie d'oro al merito civile, che il presidente della Repubblica Napolitano ha consegnato a Franco La Torre e Rosa Casanova, vedova di Rosario Di Salvo, collaboratore ed autista dell'ex parlamentare, anch'egli rimasto ucciso nell'agguato né le immancabili promesse di rito, come quella del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Pisanu, per il quale «è tempo di codificare reati come la corruzione tra privati e l'auto-riciclaggio, sostituire l'incerto reato di concorso esterno in associazione mafiosa con quello più specificato di favoreggiamento aggravato», parole che risuonano ormai da tempo nei consessi più disparati, ma che aspettano ancora di essere portate sul piano dei fatti concreti.


(foto: liberainformazione.org)
Andrea Intonti