Smartland e memoria corta: chi svendeva i terreni oggi piange sull’assenza del Comune
Siamo pienamente d’accordo sul valore di qualsiasi iniziativa che promuova lo sviluppo del territorio, la collaborazione tra Comuni e una crescita sostenibile e condivisa. Ogni progetto che favorisca sinergie e opportunità merita attenzione e sostegno.
Tuttavia, abbiamo letto con incredulità le dichiarazioni di un’ex amministratrice comunale sul progetto Smartland Alliance Golfo Lametino Calabria.
Quei terreni, oggi celebrati come simbolo di sviluppo, furono in realtà oggetto di un accordo transattivo a ribasso, nonostante una sentenza definitiva favorevole al Comune.
Ricordiamo infatti che, al di là dell’accordo, fu gravissimo l’atteggiamento dell’allora primo cittadino, oggi solidale con la sua ex collaboratrice: firmò da solo, facendosi anticipare da una società partecipata una parte dei soldi relativi all’intesa prima che questa fosse discussa e votata in consiglio comunale, tenendo all’oscuro la maggioranza – o almeno una parte di essa.
Quel comportamento irresponsabile provocò una profonda frattura politica e fu determinante nella fine anticipata dell’esperienza amministrativa.
Non va dimenticato che i soldi anticipati furono poi restituiti dalla commissaria subentrata, riconoscendo la gravità dell’atto e l’inopportunità di quella procedura.
Oggi, chi allora difendeva quell’operazione scopre improvvisamente la centralità del Comune e l’importanza della partecipazione. Ma la coerenza politica non si improvvisa con dichiarazioni a effetto: noi allora dicemmo “no” a un’operazione che avrebbe potuto danneggiare irrimediabilmente la comunità.
Chi oggi reclama attenzione verso quei terreni dovrebbe prima di tutto ricordare chi mise a rischio il patrimonio comunale e la credibilità stessa della propria esperienza politica.