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Malagò: "Ho scritto al CIO per ritirare la candidatura di Roma"

ROMA, 11 ottobre 2016 - "Questa mattina ho scritto al Cio la lettera con la quale interrompiamo il discorso della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024". Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò durante la conferenza al Salone d'Onore, al Foro Italico. "Questo è il giorno più triste della mia presidenza. Ma non solo, perchè quando un intero movimento si ferma a pochi metri dal traguardo è una cosa triste. Lo sport non esce sconfitto, ma a testa alta e vittima di questo contesto storico". [MORE]

Il numero dello sport italiano ha anche aggiunto che nella lettera spedita dalla Raggi al Cio la candidatura "è stata liquidata in cinque righe", senza entrare nel merito. "Forse non tutti sanno che il Cio riconosce come interlocutore istituzionale solo i comitati olimpici. Chiunque può scrivere al Cio, ma l'unica lettera che conta è quella del Comitato Olimpico Nazionale", ha aggiunto.

E interrogato sulle possibili alternative, Malagò ha risposto: "Il piano alternativo c'era, ci poteva essere e formalmente esiste ancora. Ma c'è un problema: non ci votano più. Non abbiamo più credibilità su questa candidatura. Malgrado questa squadra strepitosa, questa è la realtà dei fatti". "E' da irresponsabili rinunciare ai soldi del Cio, a 177mila posti di lavoro e all'aumento della ricchezza del 2.4 per cento, dati mai disconosciuti" ha chiosato.

Secondo Malagò, "la decisione del comune era predefinita, predeterminata: l'hanno capito tutti. Noi abbiamo candidato Roma solo per l'Agenda 2020 del Cio, ma se qualcuno non vuole ascoltare, per noi non c'è niente da fare".

"Vi rendete conto che figuraccia abbiamo fatto a livello internazionale? Io di fronte al Cio mi volevo sotterrare, ma loro mi hanno detto: 'Più di questo non potevi fare, lo sappiamo'. Da oggi il Comitato promotore è in liquidazione". Rapporti compromessi, dunque, tra CIO e Italia. Malagò però, si è impegnato a creare occasioni di collaborazione che possano aiutare a recuperare la cedibilità persa. "In questi giorni ho studiato molto, ho valutato possibilità di soluzioni alternative, nuovi percorsi. Per questo ho deciso di candidare per la sessione del Cio del 2019 la città di Milano. E' la prima sessione possibile e credo questo sia il nostro primo passo per riavvicinare l'Italia dopo questa vicenda di Roma 2024".

"Quanto tempo servirà per rimarginare la ferita? Ci abbiamo messo 102 anni per avere il comitato olimpico nazionale più considerato a livello internazionale - ha aggiunto - Ci abbiamo messo tanto a superare il no di Monti, arrivato in un momento diverso. Ora dobbiamo ripartire per scalare la montagna: non so quanto ci vorrà, ma sarà dura".

E sulla squadra che avrebbe potuto gestire i lavori di preparazione alle Olimpiadi, Malagò svela un retroscena inedito. "Nella mia testa avevo in mente tre nomi, che sarebbero stati una governance ideale. Per il presidente del Comitato organizzatore avevo pensato a Nerio Alessandri, avrei affidato la supervisione a Renzo Piano e infine avrei coinvolto anche il generale Enrico Cataldi. Ho provato a parlarne con Beppe Grillo, non sono riuscito a organizzare un incontro. Sarebbe stato difficile dire no a questi tre nomi, ma io non ho mai potuto parlare neppure con la sindaca Raggi".

Nessun dubbio, invece, sulle prospettive future del CONI. "Da oggi ci occupiamo solo del paese - ha aggiunto - Quindi faccio gli auguri alla città di Roma. Auguri veri e lo dico senza nessun tipo di ironia. Io faccio il tifo affinchè le cose si risolvano".

Daniele Basili

immagine da it.eurosport.com