Mancuso replica all’ex assessore al bilancio Marcucci: “non basta rispettare il patto di stabilita’ per essere un comune virtuoso”
Testo integrale della dichiarazione rilasciata dall’assessore al Bilancio Filippo Mancuso
CATANZARO 17 AGOSOTO 2011 - “Le cattive cause peggiorano con il volerle difendere ad ogni costo. Lo dico, senza polemica e con il massimo rispetto, al mio predecessore Giuseppe Marcucci che, in una nota inviata alla stampa, ha tentato di fare passare l’Amministrazione Olivo come un’Amministrazione virtuosa. [MORE]
Intanto, voglio osservare che se ciò corrispondesse al vero, l’elettorato non avrebbe punito così severamente il centrosinistra, assegnando invece un voto plebiscitario all’on. Traversa e alle liste che lo sostenevano. Penso, lo dico sommessamente, che la Città d’Oro descritta da Marcucci esista solo nei suoi sogni, visto che lo stesso candidato sindaco del centrosinistra, Scalzo, non ha speso una sola parola per difendere quell’esperienza, prendendone le distanze in più di un’occasione.
Non basta rispettare il Patto di Stabilità per essere un Comune virtuoso. Le “voragini” che hanno i inghiottito il denaro pubblico a Catanzaro si nascondono nelle pieghe dei bilanci delle società partecipate, nell’enorme massa di tributi non riscossi, nelle operazioni immobiliari come Parco Romani e Teatro Masciari che rischiano di mettere in ginocchio le casse del Comune. L’IFEL, l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, ha tenuto conto, nella sua indagine, solo del bilancio comunale, ma non poteva certo addentrarsi nei meandri delle società “partecipate”.
Ma andiamo con ordine. Sicuramente i conti del bilancio comunale sono in ordine, come lo stesso on. Traversa ha scritto nelle sue dichiarazioni programmatiche, annotando un indebitamento molto basso, l’assenza di operazioni di finanza derivata e di anticipazioni di tesoreria, una spesa di personale molto bassa.
Ma questo obiettivo – che resta virtuale – è stato raggiunto attraverso due artifici: il primo, paralizzando la macchina del Comune per cinque anni, evitando di fare le assunzioni attraverso i concorsi quando la legge lo permetteva, tanto che oggi il personale dell’Amministrazione è stato ridotto al lumicino. Per forza l’incidenza del personale risulta bassa. Non è stata fatta alcuna spesa di investimento, né sono stati accessi mutui per opere pubbliche. In altre parole, il Patto di Stabilità è stato rispettato solo perché il Comune ha deciso di…non fare nulla.
Il secondo artifizio è stato quello di scaricare sulle Società Partecipate le spinte clientelari e le spese senza controllo. L’Amministrazione Olivo ha detto no alle assunzioni attraverso i concorsi ordinari (tanto che è sfumata la possibilità di assumere ben 52 unità, tra cui 30 vigili urbani), ma ha aperto generosamente i cordoni della borsa per le assunzioni nella Catanzaro Servizi, Ambiente e Servizi, AMC, senza curarsi minimamente della delicata situazione economica delle stesse società e senza preoccuparsi della loro produttività.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’AMC è gravata da una perdita di esercizio di 1 milione e mezzo di euro, a cui si aggiungo i 2 milioni di euro di esposizione bancaria e un altro milione e mezzo di euro di decreti ingiuntivi. La Catanzaro Servizi costa al Comune quasi 3 milioni e mezzo di euro in contratti di servizio all’anno e dal prossimo anno dovrà farsi carico interamente (altri 3 milioni di euro all’anno) anche delle retribuzioni dei lavoratori stabilizzati con il contributo regionale. Ambiente e Servizi viaggia tra i 2 e i 3 milioni di euro di passivo e anche qui il personale che doveva servire 27 Comuni è tutto sulle spalle di Catanzaro. La Fondazione Politeama è indebitata per circa un milione di euro.
Qui si parla di quasi 15 milioni di euro. Una cifra enorme. Se l’IFEL avesse a disposizione questi dati – ma non è detto che non glieli forniremo – probabilmente rivedrebbe il suo giudizio sulle finanze del Comune di Catanzaro.
E che dire poi dell’incapacità di riscuotere i tributi (mancano all’appello 15 milioni di euro per il canone acqua), di affrontare la questione dei risarcimenti danni (quest’anno si rischia di pagare 1 milione e mezzo di euro) e dei fitti passivi (spendiamo più di 3 milioni all’anno, incassandone solo 300mila).
Ma ci sono altri elementi di preoccupazione che derivano dalle operazioni immobiliari, come l’acquisto di Parco Romani e del Teatro Masciari, compiute con procedure che definire discutibili è ben poco, che potrebbero costare molto caro al Comune.
Infine, una parole sul cosiddetto “patrimonio di idee e di progetti” che la Giunta Olivo avrebbe lasciato in eredità. Non voglio apparire scortese con l’amico Marcucci, ma penso che in eredità l’on. Traversa abbia ricevuto solo qualche carta ingiallita, tante parole e nessun finanziamento. Se si esclude il progetto della Metropolitana – che fa parte di un programma regionale che comprende anche la metropolitana di Cosenza-Rende – nei cassetti del Comune non c’è traccia di progetti cantierabili, ma soli elenchi di fantomatici interventi di cui nemmeno alla Regione hanno contezza. Un esempio per tutti il porto di Casciolino. Per mesi, abbiamo sentito parlare di progetti esecutivi e di finanziamenti già pronti. Niente di niente. L’unica verità è che il finanziamento vero lo abbiamo ottenuto noi dall’accordo Stato-Regioni e che il progetto lo stiamo predisponendo noi con l’Ufficio delle Opere Marittime della Calabria.
Se questo vuol dire essere un Comune virtuoso! L’on. Traversa ha più volte detto di non volere entrare in polemica con chi lo ha preceduto. Le linee programmatiche esposte in Consiglio sono state solo una “fotografia” dell’esistente, compiuta sulla base dei dati che gli uffici hanno fornito. Nessuna intenzione di mettere le mani avanti. Anzi, gli ottimi risultati ottenuti dal sindaco Traversa in appena due mesi confermano che nessuno si vuole nascondere dietro le colpe e le responsabilità di chi non ha governato negli ultimi cinque anni. Nessuno vuole rinvangare il passato, anche se probabilmente dovremo passare ai raggi X alcuni provvedimenti che impegnano pesantemente il Comune per il futuro.
Siamo impegnati a risanare le società partecipate e abbiamo cominciato a farlo utilizzando ben cinque milioni di euro per la loro ricapitalizzazione, proprio per evitare la loro chiusura e la perdita del lavoro per centinaia di addetti. Ma ciò non basta. Le società dovranno funzionare e tutti dovranno fare il loro dovere, nell’interesse principale dei cittadini che hanno diritto a servizi efficienti. Stiamo già lavorando per creare le strutture necessarie per recuperare l’ampia fascia di evasione tributaria, con particolare attenzione al canone dell’acqua. I tempi difficili che ci aspettano hanno bisogno di fatti concreti e non di rivendicazioni di merito che non servono a nessuno”.
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