Stop al cumulo pensione-fondi, sgravi sui contratti e nuove risorse per le imprese: cosa cambia davvero
Dopo giorni di confronto serrato in Parlamento, la Manovra economica 2024 entra nella fase decisiva con una serie di interventi strutturali che toccano pensioni, lavoro, imprese, infrastrutture e sanità. Accanto alle misure già approvate nelle scorse settimane, il testo definitivo introduce nuove strette previdenziali, agevolazioni fiscali sui rinnovi contrattuali, fondi per la Transizione 4.0 e scelte politiche destinate a far discutere, come lo spoil system nelle Authority e i tagli alle grandi opere urbane.
Di seguito, il quadro completo delle novità più rilevanti della manovra.
Pensioni: stop al cumulo con la previdenza complementare
Scatta una stretta sull’anticipo pensionistico. Viene infatti cancellata, a partire dal 2025, la possibilità di cumulare pensione pubblica e rendite dei fondi di previdenza complementare per raggiungere l’importo minimo richiesto per la pensione di vecchiaia nel regime contributivo puro.
In concreto, chi ha almeno 20 anni di contributi non potrà più utilizzare le somme maturate nei fondi integrativi per anticipare l’uscita dal lavoro.
Lavoratori precoci e usuranti: aumentano i tagli
Arriva un ulteriore giro di vite per i lavoratori precoci: i tagli all’anticipo pensionistico aumentano di 50 milioni nel 2033 e di 100 milioni dal 2034.
Ridotte anche le risorse per il pensionamento anticipato dei lavoratori impiegati in mansioni usuranti, con 40 milioni in meno all’anno dal 2033. Il fondo dedicato scende così da 233 a 194 milioni di euro.
TFR e previdenza complementare: cambia il meccanismo
La manovra amplia la platea delle aziende obbligate a conferire il TFR al fondo INPS:
- 2026-2027: imprese con almeno 60 dipendenti
- successivamente: imprese con 50 dipendenti
- dal 2032: anche quelle con 40 addetti
Torna inoltre il meccanismo di adesione automatica alla previdenza complementare per i neoassunti, operativo da luglio, con 60 giorni di tempo per esprimere un’eventuale rinuncia.
Contratti di lavoro: confermata la detassazione al 5%
Buone notizie sul fronte salariale. L’aliquota agevolata al 5% sugli incrementi contrattuali viene confermata e ampliata:
- riguarda i redditi fino a 33.000 euro
- vale anche per i rinnovi effettuati nel 2024, oltre che nel 2025 e 2026
Una misura pensata per sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti.
Imprese: tornano le risorse per Transizione 4.0
Rientrano in manovra importanti misure a sostegno del sistema produttivo:
- 1,3 miliardi di euro per il credito d’imposta Transizione 4.0
- 532,64 milioni per le imprese della ZES unica
- confermato dal 2026 il nuovo iperammortamento triennale
Salta invece la maggiorazione al 220% per gli investimenti green, mentre aumentano le risorse per aggregazioni aziendali e tutela occupazionale nel biennio 2027-2028.
Assicurazioni: contributo straordinario da 1,3 miliardi
Il governo introduce un nuovo contributo a carico delle compagnie assicurative: si tratta di 1,3 miliardi di euro, versati come anticipo dell’85% del contributo sui premi assicurativi di veicoli e natanti riferiti all’anno precedente.
Ponte sullo Stretto: rifinanziamento nel lungo periodo
La manovra rifinanzia il Ponte sullo Stretto di Messina, con 780 milioni complessivi distribuiti tra 2032 e 2033, confermando l’impegno pluriennale sull’opera infrastrutturale.
Piano Casa: risorse ridimensionate
Rispetto alle previsioni iniziali, il Piano Casa subisce un ridimensionamento:
- 110 milioni nel 2026
- 100 milioni nel 2027
Un taglio netto rispetto ai 300 milioni inizialmente previsti.
Farmaci innovativi: fondo ridotto
Scendono di 140 milioni le risorse destinate al Fondo per i farmaci innovativi, che resta comunque sopra il miliardo di euro. Il taglio serve a finanziare l’aumento del tetto di spesa farmaceutica, che dal 2026 salirà dallo 0,2 allo 0,3%.
Infrastrutture urbane: confermati i tagli
Restano i tagli da 50 milioni di euro alle grandi opere di trasporto pubblico:
- Metro C di Roma
- Linea M4 di Milano
- Napoli-Afragola
Una scelta che continua a generare polemiche tra enti locali e governo.
ANAS fuori da Ferrovie dello Stato
Un ordine del giorno della Lega impegna l’esecutivo a riportare ANAS sotto il controllo del Ministero dell’Economia, sancendo l’uscita da Ferrovie dello Stato dopo l’approvazione del bilancio 2025.
Authority e spoil system: cambia la governance
Un emendamento introduce la possibilità di risoluzione automatica dei contratti dirigenziali a tempo determinato nelle Authority in caso di riorganizzazioni interne, rafforzando di fatto il meccanismo di spoil system.
Editoria e cinema: parziale marcia indietro
Ripristinati 60 milioni per l’editoria nel 2026 e stop alla stretta sulle TV locali. Ridotti invece i tagli al cinema, che passano da 150 a 90 milioni di euro.
Condono edilizio: nessuna riapertura
Respinto l’emendamento per riaprire i termini della sanatoria edilizia del 2003. La proposta viene declassata a semplice ordine del giorno, senza effetti immediati.
In sintesi
La Manovra 2024 conferma una linea di rigore sulle pensioni, apre a sconti fiscali sul lavoro e rilancia il sostegno alle imprese, ma lascia aperti nodi politici su infrastrutture, sanità e governance pubblica. Un equilibrio complesso che continuerà a far discutere nei prossimi mesi.