Politica

Marino: "Non ho mai usato denaro pubblico a scopo privato"

ROMA, 20 OTTOBRE 2015 – «Ringrazio l’autorità giudiziaria per avermi ascoltato. Sono stato ascoltato come persona informata sui fatti e non sono indagato». È quanto dichiarato dal sindaco dimissionario di Roma Ignazio Marino nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio, a seguito della sua audizione in Procura. [MORE]

In merito alle spese di rappresentanza sospette, Marino ha precisato di non aver «mai utilizzato denaro pubblico a scopo privato, semmai il contrario», spiegando di essersi «dimesso da sindaco per un estremo rispetto dell’autorità giudiziaria, dinanzi alla quale volevo presentarmi da dimissionario, per spiegare i fatti relativi agli esposti che mi riguardano».

Poi incalza: «Gli esposti presentati da M5s e Fdi sono vergognosi, fatti da persone ignoranti o in malafede. Uno degli esposti parlava di spese di lavanderia: basta informarsi meglio per comprendere che non si tratta di spese personali, ma per lavare gli abiti storici di Vitorchiano che il Comune utilizza per ricevere gli ospiti illustri».

Ad affrontare apertamente il “caso scontrini” è stato il legale del sindaco, l’avvocato Enzo Musco: «Gli scontrini venivano registrati a distanza di tempo. Coloro i quali registravano gli scontrini non commettevano nessun tipo di falsità, perché non facevano altro che seguire una prassi che il Comune di Roma segue da tanto tempo, convalidata anche dal regolamento Anci, in merito alla restituzione dei rimborsi per l’attività svolta” chi di voi ricorda con chi ha cenato 5 mesi fa? Io personalmente no. Figuratevi come potrebbe il sindaco con i suoi numerosi impegni. Il sindaco ha dato una motivazione più che convincente, che riabilita la sua figura. Non è speculatore ma gran galantuomo». In conferenza stampa, Musco ha anche ricordato «un altro merito del sindaco Marino», ovvero «quello di aver raccolto una quantità enorme di soldi per il restauro di beni archeologici. Ha dimostrato – ha aggiunto – ai magistrati di aver raccolto 10 milioni di euro per attività di restauro di beni culturali e, con orgoglio, ha rivendicato questa sua funzione e capacità di trovare questi fondi».

Sulle dimissioni - Le dimissioni del primo cittadino diventeranno effettive il prossimo 2 novembre, un lasso temporale in cui potrebbe farsi strada un possibile ripensamento: «Così come prevede la legge, e come detto nella mia lettera di dimissioni – ha osservato Marino –, pensavo e penso che ho 20 giorni per fare opportune riflessioni e verifiche sulle mie dimissioni».

Domenico Carelli

(Foto: huffingtonpost.it)