Maxi operazione antimafia a Palermo: 50 arresti tra Noce e Brancaccio

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Blitz coordinato dalla DDA: smantellato un traffico di droga tra Sicilia e Campania, gestito anche via social network

Una vasta operazione antimafia a Palermo ha colpito in profondità i mandamenti operativi nei quartieri Noce e Brancaccio, aree storicamente influenzate da cosa nostra. Nelle prime ore del mattino, la Polizia di Stato ha eseguito 50 misure cautelari nell’ambito di un'inchiesta che ha ricostruito un articolato sistema di narcotraffico Sicilia–Campania, con ramificazioni anche nelle province di Palermo, Trapani e Catania.

Le indagini

Coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), l’inchiesta ha portato alla luce un modello di gestione dello spaccio evoluto e tecnologico. Gli investigatori hanno documentato come alcune piazze di droga venissero organizzate e gestite anche tramite piattaforme social, utilizzate per comunicazioni rapide, contatti con i clienti e smistamento delle consegne.

Il lavoro della squadra mobile guidata da Antonio Sfameni, su disposizione della procura diretta da Maurizio De Lucia, ha condotto all'emissione dei provvedimenti restrittivi da parte del GIP.

Le misure cautelari applicate

In colonna, come richiesto:

Misure in carcere:

19 indagati sottoposti a custodia cautelare in carcere.

Arresti domiciliari:

6 persone destinate ai domiciliari.

Fermo cautelare:

25 soggetti colpiti da provvedimento di fermo.

Totale complessivo: 50 individui coinvolti.

I reati contestati

Gli accusati dovranno rispondere, a vario titolo, di:

  • associazione mafiosa
  • estorsione
  • intestazione fittizia di beni
  • associazione finalizzata al narcotraffico
  • spaccio di stupefacenti

Un colpo significativo ai mandamenti di Palermo

Il blitz rappresenta un passo decisivo nel contrasto alle organizzazioni criminali del territorio, facendo emergere nuovi organigrammi e ruoli operativi dei clan, oltre al collegamento diretto con il traffico di droga proveniente dalla Campania.

La dimensione dell’operazione conferma come la mafia continui a cercare strumenti moderni per riorganizzarsi e alimentare i propri affari, rendendo queste azioni repressive fondamentali per ridurre la capacità economica e sociale dei gruppi criminali.

Presunzione di innocenza

È importante ricordare che, nel sistema penale italiano, vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Come sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna passata in giudicato.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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