Mediazione: ma che combinano gli avvocati a Catanzaro?
Editoriale Calabria

Mediazione: ma che combinano gli avvocati a Catanzaro?

giovedì 21 aprile, 2011

CATANZARO, 21 APRILE 2011 - Oramai da molti mesi per le aule ed i corridoi del Tribunale di Catanzaro non si sente altro che parlare della mediazione, nuovo istituto fortemente voluto dal Ministro della Giustizia ed introdotto nel nostro ordinamento con il decreto legge 28/2010.
Le discussioni sono controverse, c’è chi è a favore (pochi) e chi contro, chi sta ancora valutando la convenienza della neonata materia.

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Certo è che per la maggior parte degli avvocati del foro catanzarese, l’istituto sarebbe fallito ancora prima di vedere la luce. Il motivo non è poi così oscuro se si pensa che circa il 70% delle controversie di carattere civile e commerciale, prima di poter mettere piede in aula, devono obbligatoriamente passare in mediazione.
Ed allora come fare per “boicottare” un istituto che trova applicazione nel resto del mondo con largo successo? Ovvio, parlarne male, dire che sarà un completo fallimento e che tanto nel giro di un anno la mediazione vedrà il crepuscolo.

Ma cosa succede però se ad organizzarsi è proprio il consiglio dell’ordine degli avvocati di Catanzaro?
Il foro del capoluogo calabrese, infatti, ha avviato la procedura di accreditamento presso il Ministero della Giustizia per avere un proprio organismo di mediazione.

Se le cose stanno così, forse il gioco cambia. Ed ecco che la mediazione potrebbe divenire un mezzo per fare soldi, tanti soldi perché, per chi non lo sapesse, avviare un organismo vuol dire poter organizzare infiniti corsi di formazione (vero business del momento), che porterebbero introiti stratosferici. Il che stride non poco con i proclama fatti per diffondere la voce che la mediazione toglierebbe pane agli avvocati che sono già costretti a vivacchiare.

Ovviamente una fetta della torta fa gola a tutti e non si dica che Catanzaro non faccia o non abbia la sua parte.
In tutto ciò c’è, però, qualcosa che non torna.

Sì, perché mentre da un lato l’ordine cerca di entrare nel giro della mediazione dall’altro convoca l’assemblea degli avvocati per ”l’eventuale” partecipazione alla manifestazione indetta da comitati spontanei che avrà luogo a Roma giorno 6 maggio ed avente ad oggetto la mediaconciliazione.

Sorge d’obbligo un interrogativo: mediare o non mediare? Questo è il problema.

E mentre si aprono sportelli per dirimere le questioni previste dal decreto, il consiglio sembrerebbe annunciare di attuare sconti sostanziosi agli ordini professionali che sceglieranno l’organismo avviato dal foro per risolvere i contenziosi.

Tutto ciò fa sorridere o almeno dovrebbe, ma sicuramente fa riflettere.

Ed allora, giovani, e non, futuri mediatori, attenzione! c’è chi pare abbia iniziato a giocare pesante ed abbia intenzione di lasciare ai poveri sprovveduti solo le briciole e forse neanche quelle.

 

Sotto l'immagine di una lettera del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Catanzaro in risposta ad una richiesta di convenzione.

(Scarica la lettera in pdf)

Ricordiamo con un video in che consiste la mediazione se qualcuno non avesse ben recepito


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