La premier critica Israele sulla reazione a Gaza, il Pd rilancia sul tema del salario minimo
Nelle Marche si è consumato un nuovo duello politico tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, a pochi giorni dalle elezioni regionali. Da una parte la premier, schierata con il centrodestra a sostegno del governatore uscente Francesco Acquaroli, dall’altra la segretaria del Pd impegnata a Pesaro al fianco di Matteo Ricci, candidato del centrosinistra.
Il centrodestra compatto su Acquaroli e contro il salario minimo
Ad Ancona, Meloni ha parlato davanti ai sostenitori difendendo le riforme costituzionali e attaccando il “clima di odio politico”:
“Nessuno in Italia è oggetto di tanto odio quanto me. E difficilmente potrei odiarmi da sola”.
Sul tema del salario minimo, la premier e gli alleati ribadiscono la contrarietà. Antonio Tajani lo ha definito una “misura stalinista”, mentre Maurizio Lupi (Noi Moderati) ha parlato della necessità di garantire un “salario giusto” senza fissare soglie per legge.
Schlein: “Meloni si vergogni, 4 milioni di italiani sfruttati”
A Pesaro, Elly Schlein ha invece rilanciato sul tema del salario minimo garantito:
“Ci vuole coraggio a non approvare il salario minimo con 4 milioni di persone in difficoltà. Meloni si vergogni. La prima cosa che faremo al governo sarà introdurlo: sotto i 9 euro l’ora è sfruttamento”.
La segretaria del Pd ha ricordato che in Germania la misura è stata introdotta da Angela Merkel, leader della Cdu, partito europeo alleato di Tajani.
Conte contro Meloni, Salvini punta su tasse e banche
Il confronto politico si è acceso anche con Giuseppe Conte, che ha risposto ironicamente agli attacchi della premier.
Matteo Salvini, più defilato, ha preferito insistere sulla tassa sugli extraprofitti delle banche e ricordare l’uccisione dell’influencer conservatore Charlie Kirk negli Stati Uniti, chiedendo un minuto di silenzio.
Medio Oriente e Gaza: le parole di Meloni e Tajani
Un passaggio significativo del comizio è arrivato sul tema internazionale. Meloni ha definito la reazione di Israele a Gaza “sproporzionata” e ha preso le distanze dall’occupazione di Gaza City da parte dei tank israeliani.
Tajani, invece, ha ribadito la linea governativa:
“Non siamo complici di alcun genocidio. Difendiamo il diritto del popolo palestinese ad avere uno Stato, ma non saremo mai alleati di Hamas”.
Schlein, da parte sua, ha espresso “pieno supporto alla Global Sumud Flotilla” chiedendo di fermare i “crimini di Netanyahu”.
Le elezioni nelle Marche del 28 e 29 settembre si profilano come un test nazionale per la politica italiana. Lo scontro tra Meloni e Schlein mette in luce due visioni contrapposte: da un lato la difesa del ceto medio e delle riforme costituzionali, dall’altro la battaglia per il salario minimo e contro le diseguaglianze sociali.