Maltempo tra Vigilia e Natale, poi tregua il 26 dicembre: ecco cosa aspettarsi regione per regione
La settimana di Natale 2025 sarà condizionata da una area di bassa pressione tra Baleari e Sardegna, responsabile di una fase di maltempo diffuso sull’Italia tra Vigilia e Natale, con piogge, venti forti e neve fino a bassa quota, soprattutto al Nord-Ovest.
Il minimo barico si sposterà poi verso il Mediterraneo occidentale e la Spagna, favorendo un graduale miglioramento delle condizioni meteo a Santo Stefano.
Vediamo nel dettaglio le previsioni meteo aggiornate per le tre giornate clou delle festività.
Meteo Vigilia di Natale (24 dicembre)
Nord Italia
Cielo molto nuvoloso o coperto, con piogge e rovesci in estensione dalle pianure verso Alpi e Prealpi entro il pomeriggio.
La neve interesserà Alpi e Appennino con quota in calo fino alla bassa collina su Piemonte occidentale, entroterra ligure ed Emilia entro sera.
Centro Italia
Tempo instabile, con piogge intermittenti soprattutto su Toscana, Umbria e Lazio.
Più variabile sul versante adriatico. Neve in Appennino tra 900 e 1300 metri.
Sud e Isole
Instabilità su Sardegna e Campania. Altrove maggiore variabilità con piovaschi in arrivo sulla Sicilia.
Temperature: in calo al Centro-Nord
Venti: tesi ciclonici, Bora forte sul Triestino
Mari: molto mossi, agitati quelli settentrionali
Meteo Natale (25 dicembre)
Nord Italia
Mattinata ancora perturbata al Nord-Ovest, con piogge sparse e neve fino a quote basse su Piemonte occidentale, Emilia ed entroterra ligure.
Nel corso della giornata fenomeni in attenuazione, con schiarite più ampie sulle Alpi centro-orientali.
Centro Italia
Tempo variabile, con piogge sparse tra Toscana, Umbria e Marche.
Neve in Appennino dai 1000 metri.
Sud Italia
Instabilità sull’area ionica, con piogge e rovesci. Più asciutto altrove.
Temperature: in ulteriore calo
Venti: tesi ciclonici
– Bora forte sul Triestino
– Tramontana forte in Liguria
– Grecale sostenuto sul medio Adriatico
Mari: agitati
Meteo Santo Stefano (26 dicembre)
Nord Italia
Ancora nuvoloso al Nord-Ovest, ma senza fenomeni rilevanti.
Altrove variabilità con ampie schiarite.
Centro Italia
Cielo nuvoloso lungo l’Adriatico, con piogge isolate. Più soleggiato sul versante tirrenico.
Sud e Isole
Residue piogge sulla Sardegna, variabilità sull’Adriatico, ampie aperture altrove.
Temperature: stabili o in lieve calo su Nord e Adriatico
Venti: tesi da NE e SE
Mari: molto mossi
Neve a bassa quota tra Vigilia, Natale e Santo Stefano: le ultime conferme
Alpi Liguri e Marittime le zone più colpite dagli accumuli
Situazione attuale
Una perturbazione atlantica ha raggiunto il Mediterraneo determinando nevicate abbondanti sulle Alpi occidentali, in particolare su Alpi Liguri e Marittime.
Nella serata di lunedì gli accumuli hanno superato 1 metro di neve a Prato Nevoso (1500 m) nel comprensorio del Mondolè Ski.
Nevicate significative anche a Limone Piemonte, con neve fino a Cuneo città, Fossanese e disagi sulla A6 Torino-Savona.
Chiusi il Colle del Tenda e il Colle della Maddalena.
In Valle Gesso: oltre 50 cm a Sant’Anna, più di 1 metro sopra i 1500 metri.
Previsioni neve: cosa succede nei prossimi giorni
Nelle prossime ore
Nevicate ancora presenti sulle Alpi occidentali, in attenuazione.
Quota neve in rialzo verso 1200-1300 m, ma con 20-30 cm aggiuntivi oltre i 1500 m, soprattutto su Liguri, Marittime, Cozie e Graie.
Sull’Appennino centro-settentrionale neve solo oltre 1600-1800 m.
Vigilia di Natale
Nuove nevicate su tutto l’arco alpino e Prealpi, dai 800-1100 m, in calo serale sul basso Piemonte con neve mista a pioggia fino a Cuneo.
Accumuli medi 10-20 cm, con punte di 30 cm sul Canavese.
Neve dai 600-700 m su Dolomiti e Alto Adige, localmente fino in fondovalle.
Sull’Appennino tosco-emiliano, neve in calo fino a 400-600 m, con fino a 50 cm sul Monte Cimone.
Natale
Ancora neve sulle Alpi centro-occidentali e sull’Appennino tosco-emiliano, generalmente dai 600-900 m, ma localmente anche più in basso.
Attesi 20-30 cm sulle Alpi Liguri oltre i 1500 m.
Santo Stefano
Ultime nevicate residue su Alpi occidentali e Appennino tosco-emiliano dai 700-1000 m, con 15-20 cm sul settore ligure-marittimo, poi progressivo miglioramento.