Estero

Migranti, 12mila arrivi in un giorno. Berlino sospende Schengen

MONACO DI BAVIERA, 13 SETTEMBRE 2015Mentre una nuova tragedia si consuma in mare, non sembra scendere il numero di migranti che, nelle scorse ventiquattro ore, ha varcato i confini della Germania. Secondo alcune stime, a bordo dei treni arriverebbero circa 500 profughi ogni due ore. Per lo più, si tratta di rifugiati siriani passati attraverso l’Austria e l’Ungheria.

Una città sulla via del collasso

È una situazione alquanto critica quella di Monaco, tanto da spingere all'appello i leader europei affinché si facciano carico dell’accoglienza degli altri migranti. “Dobbiamo lavorare con i partner europei”, ha detto Barack Obama, sottolineando l'intenzione degli Usa di fare la loro parte nell'emergenza migranti. “Ho già parlato con il primo ministro italiano Matteo Renzi, coi greci e altri. Siamo incoraggiati dagli sforzi dei Paesi Ue”. “La crisi dei rifugiati non è solo un problema europeo, è un problema del mondo e noi abbiamo obblighi”, ha concluso il presidente Usa.

Alle parole di Obama fanno eco, in maniera più allarmante, quelle del capo della polizia tedesca, Werner Kraus, che denuncia una città ormai prossima allo sfinimento: “Stiamo cercando di distribuire più migranti possibili tra quelli arrivati ieri, così che possano essere accolti anche in altre città della Baviera. E vogliamo anche liberare posti qui per poter accogliere i nuovi arrivati”, ha spiegato. La stazione è di fatto diventata un primo centro di accoglienza, in cui alcune zone sono specificatamente adibite al controllo sanitario dei migranti. [MORE]

La scintilla tra Austria e Ungheria

Nel frattempo, dure parole di rimprovero volano da Vienna nei confronti di Budapest: “Stipare i rifugiati nei treni e mandarli in luoghi completamente diversi da quelli che essi credono ci ricorda i più bui capitoli della storia del nostro continente”, ha dichiarato il cancelliere austriaco Werner Faymann, di fatto alludendo alle politiche di deportazione nazista.

E la reazione dell’Ungheria non si è fatta attendere: dopo aver definito le parole di Faymann come al di là della soglia di “ogni tolleranza”, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto le ha bollate come “calunnie incoscienti”, “totalmente indegne di qualsiasi leader politico europeo”. Non è tutto: l’Ungheria ha “convocato” l’ambasciatore austriaco a Budapest per il prossimo lunedì, proprio affinché Vienna risponda delle accuse. Secondo Szijjarto, d’altronde, non è escluso che le dichiarazioni del cancelliere austriaco siano state motivate dal tentativo di guadagnarsi il favore degli elettori in vista delle prossime elezioni.

La "porta" sui binari

Lungo le ferrovie ungheresi, intanto, sono cominciati i lavori per la costruzione di una “porta” che dovrebbe impedire il passaggio illegale tra l’Ungheria e la Serbia. Questa specie di muro dovrebbe essere pronto già lunedì: lo scopo è anche quello di impedire che i migranti seguano la linea dei binari come punto di riferimento nella marcia verso la Germania e l’Austria. Da martedì 15, invece, dovrebbero entrare in vigore le nuove leggi sull’immigrazione volute dal premier Viktor Orban: tre anni di carcere per chi tenterà di entrare illegalmente in Ungheria e messa in atto di manovre ad hoc per rimandare i migranti in Serbia.
 

Aggiornamento ore 17:30 - Berlino chiuderà le frontiere con l'Austria: è quanto anticipato dalla stampa tedesca online. Secondo quanto riportato, a dare l'annuncio sarà il ministro dell'interno, Thomas de Mazière, in una conferenza stampa convocata per il tardo pomeriggio. 2.100 poliziotti verranno inviati nella zona di confine con l'Austria, mentre nuovi controlli saranno disposti al confine con la Polonia e la Repubblica Ceca. La sospensione degli accordi di Schengen dovrebbe essere solo provvisoria: al momento, si ipotizza una durata di 30 giorni. Intanto, già dalle 17, è sospeso il traffico ferroviario dall'Austria. A bordo dei treni vi sono attualmente circa 1800 passeggeri provenienti dall'Austria e diretti in Germania.

Il ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrint ha denunciato il "fallimento totale" dell'Unione europea nella difesa dei suoi confini esterni: "Sono necessarie misure urgenti ed efficaci per bloccare il flusso di profughi", ha spiegato.

(foto:ilpost.it)

Sara Svolacchia