Estero

Migranti, altri due barconi affondano al largo della Libia: almeno 150 le vittime

HOMS, 26 LUGLIO – Ennesima tragedia legata all’immigrazione nel Mar Mediterraneo, forse la più grave verificatasi nel 2019, seguendo la linea di pensiero mestamente espressa dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi. Due imbarcazioni di legno, infatti, dopo esser salpate con quasi 300 migranti a bordo dal porto di Homs, in Tripolitania, sono naufragate a circa 5 miglia dalla costa libica.

Il portavoce della Guardia Costiera locale, Ayoub Qassem, ha affermato che le forze dell’ordine libiche sono riuscite a mettere in salvo soltanto 134 naufraghi ed hanno recuperato un solo corpo; gli altri circa 150 viaggiatori caduti in mare non sono stati ritrovati ma sono quasi certamente annegati. A prendere il mare alla volta dell’Europa erano stati ancora una volta prevalentemente gruppi di donne e bambini, buona parte dei quali provenienti dall’Eritrea, ma sulle navi di fortuna si erano imbarcati anche alcuni Palestinesi e Sudanesi.

Le persone sopravvissute sono state nuovamente condotte al porto di Homs, quello più vicino, per ricevere le cure ed i soccorsi dei volontari di Medici Senza Frontiere; parecchi naufraghi sono anche profondamente scioccati, essendo testimoni oculari della tragedia. L’equipe di MSF e i delegati dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le migrazioni) si stanno assicurando che i viaggiatori non vengano condotti in un centro di detenzione, come accaduto tre settimane fa (quando tra l’altro il centro in questione, quello di Tajoura, fu attaccato da un bombardamento aereo che causò altri 60 morti e 70 feriti), ma è probabile che essi vengano tutti rimpatriati dalle autorità libiche.

I migranti morti nell’ultimo naufragio si aggiungono ai 1724 cadaveri rinvenuti nel Mar Mediterraneo nel solo 2019, stando alla relazione presentata dal Commissario Straordinario del Governo italiano per le persone scomparse, Giuliana Perrotta. Per un’amara coincidenza, il rapporto commissariale è stato depositato a Montecitorio proprio ieri, per testimoniare il numero elevato di corpi recuperati in acque italiane, al largo della Sicilia.


Francesco Gagliardi


Fonte immagine: ilsecoloxix.it