Migranti: business accoglienza, ecco i finanziamenti sottratti
Cronaca Sicilia

Migranti: business accoglienza, ecco i finanziamenti sottratti

domenica 8 luglio, 2018

TRAPANI, 8 LUGLIO - Cinghie strette e attenzione ai conti, fino al giorno dell'erogazione dei finanziamenti. Il nuovo step della Procura di Trapani e degli investigatori e' quello di ricostruire il flusso di denaro sottratto all'accoglienza ai migranti dall'imprenditore Norino Fratello, che da giovedi' si trova in galera nell'ambito del blitz "Brother". Ritardi nei pagamenti ed emergenza sono le parole chiave. Decine i conti corrente analizzati, molti dei quali con anticipo fatture, ma il buco da ricostruire e' l'utilizzo del contante prelevato. [MORE]

"In pochi giorni sono scomparsi almeno 17 mila euro - ha riferito una delle testimoni - e non abbiamo potuto pagare i pocket money e quando ho chiesto chiarimenti a Fratello mi ha detto "non devi farmi i conti in tasca". L'uomo e' accusato - assieme ad altre nove persone - di intestazione fittizia, appropriazione indebita e emissione di fatture false. "Un sistema illecito" che attraverso una rete di prestanome permetteva a Fratello di partecipare a gare d'appalto e assegnazioni pubbliche. E' questo il cuore dell'indagine, dove si incontrano i finanziamenti ministeriali, i progetti Sprar e quelli riservati ai Minori non accompagnati.

"A livello nazionale - diceva al telefono - c'e' uno sbandamento generale da parte delle istituzioni". Per aggirarlo Fratello aveva ideato una rete di coop in grado di scambiarsi vicendevolmente dei servizi, emettendo un flusso continuo di fatture, inoltre veniva riconosciuto come "consigliori" da aspiranti gestori di centri di accoglienza. "Il bilancio della Letizia del 2014 e' stato di circa un milione e mezzo di euro", ha ricostruito Lorenzo La Rocca, ex presidente della coop che ha confessato il proprio ruolo di prestanome. A chi gli chiedeva conto di tutti questi ragazzi di colore visti per Alcamo Fratello diceva che "sono tutti gestiti da loro, mentre i maggiorenni sono gestiti da uno Sprar con appalto triennale".

Queste erano le tipologie di centri (per un totale di oltre trecento migranti) gestiti dalla holding nel 2015:
- Cas (Centri di accoglienza straordinari) ponte fondi con Prefettura - Comunita' alloggio Msna (Minori stranieri non accompagnati) ponte fondi con Comuni e Prefettura - Progetti Sprar (Servizio protezione richiedenti asilo) ponte fondi con Comuni

Ad Alcamo le coop gestivano un progetto ministeriale Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione) un centro di primissima accoglienza per minori non accompagnati, con 44 posti. Quando ad Augusta aumento' l'arrivo di minori il comune era ancora commissariato per mafia e Fratello - attraverso dei contatti diretti con gli assistenti sociali - riusciva ad azzerare gli oltre 350 km che la separano con Trapani. "Ci dicono ne arrivano solo sette [..] ora tu sai com'e', dopo passa un altro mese, gia' una struttura cosi' le rette sono 45 euro e gia' un mese e passato". Con la Prefettura di Trapani c'era "un rapporto di fiducia ma anche di sottomissione acconsentiva" e quando uno dei vice prefetti, dopo aver parlato con una delle "prestanome", inviava 60 ospiti in arrivo dal Veneto "chiedendo una certificazione di buona e robusta costituzione fisica che lei riusciva ad ottenere grazie ad un amico medico". All'ira di Fratello la donna lo rassicurava dicendo che il viceprefetto "l'indomani sera gliene avrebbe inviato altri 75" per altri centri.

"La cosa e' diventato difficile entrarci". E' il febbraio 2015 quando un medico di Partanna lo chiama per parlargli dell'idea di aprire un centro con altre persone. Nei mesi precedenti la Prefettura aveva assegnato la gestione dei centri senza gara d'appalto. "Bisogna essere presentato da un Ente accreditato" dice "e poi il soggetto deve essere una persona seria" e l'interlocutore dice che "il soggetto e' un sindacalista a scuola che e' esperto e le cose le fa quadrare sempre". L'importante e' che tutto torni. Al telefono con Pino Cordaro, sovrintendente della Polizia in congedo nonche' consigliere comunale di Marsala, nell'ottobre 2014 dice "in attesa che mi consegnano l'ascensore dovrei prendere un montacarichi, anche in affitto [..] anche qualcuno che non lo utilizza, che l'hanno messo da parte". "Ha due giorni che ragioniamo di questi neri in generale - continua - qua lo sai quanto gli costa al comune di Marsala ad oggi? Un milione di euro, questi neri di..tutti".

"Abbiamo un credito - racconto' La Rocca - nei confronti della Pubblica Amministrazione di 6/700 mila euro mentre la nostra situazione debitoria e' di 3.400 mila euro" e proprio in quei giorni Fratello invitava una collaboratrice a sollecitare i pagamenti da parte del comune di Trapani "invitandola ad alzare la voce e minacciare denuncia". Per insistere arruolo' anche tre consiglieri comunali che da li a breve presentarono un interrogazione consiliare. (Agi)


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