Politica

Migranti: Minniti, ora l'Unione europea può implodere

ROMA, 24 GIUGNO - L'ex ministro dell'Interno Marco Minniti dice in un'intervista alla Stampa che stavolta il rischio e' serio, con l'Italia e l'Europa unite in un insolito destino: "Da un anno era in corso un dialogo tra Unione europea e Africa, gli arrivi in Italia erano drasticamente diminuiti, ma nel giro di 15 giorni si e' ribaltato tutto: il nazional-populismo, lo chiamerei cosi', ha riportato il conflitto dentro l'Europa. Un tutti contro tutti nel quale l'Italia si ritrova isolata e l'Unione rischia l'implosione. L'anno che ci ha preceduto diceva una cosa sola: l'Italia, proprio perche' Paese piu' esposto, e' quello piu' interessato alle alleanze". Esattamente un anno fa il suo governo fronteggio' una vera emergenza: "nel giro di 36 ore ci furono tredicimila arrivi sulle nostre coste. Su ventisei navi.[MORE]

L'Italia fece la propria parte: non chiudemmo i porti, chiedemmo alle Ong di assumersi la responsabilita' di tenere assieme i principii di umanita' e di sicurezza, facemmo un Codice di condotta e l'Ue lo fece proprio. Grazie anche agli accordi con la Libia, tutto questo ha consentito alle Ong di continuare ad operare e in un anno gli arrivi si sono ridotti. Il 31 maggio, ultimo giorno della nostra gestione, gli arrivi erano diminuiti di 122mi1a unita', l'80 per cento in meno nel complesso e 1'85 per cento in meno dalla Libia. Se avessimo scaricato tutte le colpe sull'Europa, avremmo avuto 122mi1a arrivi in piu' e nessun controllo sui flussi".

Matteo Salvini ha cambiato completamente politica, "Avendo fatto del tema dei migranti la questione numero uno della campagna elettorale, per loro era difficile dire: "dobbiamo rafforzare quel che e' stato gia' fatto". Il problema e' un altro: non si possono affrontare questioni come queste con un atteggiamento da campagna elettorale permanente. Neanche Trump l'ha retto".

L'immigrazione fa consenso in casa ma rischia di aprire una crisi bruciante in Europa? "Il nazional-populista, per sua natura, non puo' affrontare questioni complesse. Per loro ogni confine si contrappone ad un altro confine. E il confine cancella anche le affinita' ideologiche tra movimenti di Paesi diversi. In piu' loro erano convinti che l'immigrazione fosse un tema da cavalcare e sul quale l'Europa avrebbe retto, rispetto alle questioni finanziarie. L'idea era: tranquillizziamo sull'euro, che e' il vero ordigno di fine mondo. E invece tutto e' cambiato ed e' l'emigrazione ad esser diventata in poche settimane una bomba atomica per tutta l'Europa".