MILANO, 28 OTTOBRE - Dieci uomini, nove italiani e un sudamericano, tutti incensurati, sono stati denunciati a Milano per aver dato fuoco lo scorso 4 settembre a uno stabile in periferia, nel quartiere Adriano, che veniva utilizzato come luogo di ricovero da alcuni stranieri. Da quanto si apprende, le dieci persone sono accusate di incendio doloso e detenzione illecita di materiale esplodente.
Risulta possibile che i dieci, non una banda organizzata in quanto alcuni nemmeno si conoscevano tra loro, siano resistenti del quartiere. Avrebbero organizzato il blitz durante una serata al bar e la "spedizione" sarebbe nata tramite il passaparola: "Andiamo là e facciamogliela vedere. Io vengo, e porto uno che conosco".
I dieci si sarebbero introdotti in pieno giorno nello stabile quando nessuno degli immigrati era presente. Avrebbero causato un incendio nei due piani della struttura utilizzando taniche di benzina e fuochi d'artificio, in parte fatti brillare. Si è giunti all'identità degli autori del blitz attraverso la testimonianza di alcuni cittadini residenti nella zona e grazie alla visione delle immagini registrate dalle telecamere municipali di sorveglianza.[MORE]
Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, i dieci individui denunciati hanno motivato la loro rappresaglia, affermando che alla base ci sarebbe stato un sentimento di risentimento, unito all'esasperazione per le condizioni di degrado dello stabile e per alcuni episodi di delinquenza locale la cui responsabilità è stata attribuita agli occupanti, tutti stranieri, del dormitorio.
Luigi Cacciatori
Immagine da strettoweb.com