Estero

Mogadiscio: spari contro gli aiuti umanitari

Mogadiscio, 28 luglio 2011- Si spara, in Mogadiscio, dove stamattina sono arrivati i primi quattro aerei provenienti da Nairobi, carichi di aiuti umanitari. Almeno quattro i morti, negli scontri a fuoco tra i miliziani islamici e i militari dell'Unione Africana.[MORE]

Le forze armate ufficiali continuano a sostenere di aver guadagnato terreno in Mogadiscio, ma l'impressione degli osservatori è tutt' altra; sembra infatti che ad avere in pugno la situazione siano i grupppi islamici, che controllerebbero molti punti strategici della Somalia, al punto da avere il potere di decidere delle sorti degli aiuti umanitari.


Dai Paesi membri dell'Organizzazione per la cooperazione islamica arriva intanto un appello a tutti i credenti per azioni di solidarietà nei confronti della popolazione colpita dalla carestia e dalla siccità che stanno devastando il Corno d' Africa, mentre Etiopia e Uganda hanno deciso di rafforzare le relazioni bilaterali per condurre delle azioni mirate al raggiungimento della pace, della sicurezza e della lotta contro il terrorismo in terra somala.

Voci di preoccupazione arrivano anche Oltreoceano, per bocca dell'ambasciatore Usa presso gli uffici dell'Onu di Roma; Washington promette altri aiuti, e ricorda la situazione critica che si sta vivendo anche in Kenya e in Etiopia.

Il responsabile del governo tedesco per le questioni africane, Guenter Nooke, punta intanto il dito contro alcune società multinazionali e contro la Cina, colpevoli a suo avviso di aver aggravato lo scenario, acquistando vasti terreni nella regione, concessi da una piccola elite che sta beneficiando delle vendite invece di aiutare il resto dei cittadini.

Nooke ha ricordato come produrre cibi solo per l'export, espropriando i piccoli coltivatori dalle loro terre, non può che acuire i conflitti sociali in Africa.

Simona Peluso