TORINO, 14 GENNAIO 2013 - Un giovane assistente di volo ha raccontato ad Infooggi di aver subìto alcune molestie sul lavoro. Era l'anno 2010, quando fu chiamato da una compagnia aerea per partecipare ad un corso di training, prima di intraprendere la carriera.
Arrivò in una città italiana distante da quella d'origine e qui soggiornò per qualche mese, al fine seguire il percorso formativo per ottenere il diploma abilitante alla professione. Affittò un alloggio ed ogni giorno si recava nelle aule. Durante alcune lezioni ha ricevuto proposte esplicitamente sessuali da parte di un suo superiore (di sesso maschile).[MORE]
Lei ha dichiarato di aver subìto alcune molestie sul lavoro. Può spiegarci cosa è accaduto?
«Stavo frequentando uno dei corsi di preparazione e quando arrivò il momento di correggere alcuni compiti svolti per una verifica, il formatore disse alla classe che avrebbe avuto bisogno dell'aiuto di un volontario per leggere le risposte dei test. Ingenuamente mi ofrii di rimanere dopo l'orario previsto per dargli una mano nella correzione. Quando rimanemmo soli ed arrivammo al controllo del mio test, lui mi propose di correggere alcune risposte errate per ottenere un voto migliore ed io lo feci. Qui cominciarono le avances».
Che tipo di avances le fece il docente?
«Cominciò a dirmi che gli piacevo molto come ragazzo ed io, ingenuamente, convinto parlasse della mia personalità, senza pensarci troppo, risposi per cortesia che era reciproco. Sorpreso, il non più giovane e sposato insegnante, incoraggiato dalla mia "gaffe", mi disse che se fossi andato a trovarlo, facendomi intendere che avrei dovuto concedermi, avrebbe messo una buona parola con gli esaminatori per farmi ottenere il diploma da assistente di volo. Non sapendo come reagire, non misi subito in chiaro le cose e feci finta di assecondarlo implicitamente».
Cosa è accaduto in seguito?
«Dopo la sessione di correzione mi precipitai, abbastanza turbato, a raccontare l'accaduto ad alcuni compagni con i quali avevo legato, i quali non misero in dubbio le mie parole avendo notato il modo in cui il docente osservava me ed alcuni altri ragazzi. Il suo corso era finito e lo vidi solamente più sporadicamente cercando di evitarlo».
Qual è stato l'esito del suo esame?
«Durante il colloquio finale notai che l'esaminatore che doveva occuparsi di farmi domande relative al corso del docente, si comportava con me con una certa accondiscendenza e con favore, suggerendomi con gesti le risposte esatte alle domande che faceva. Probabilmente il professore chiese all'esaminatore di trattarmi con riguardo, così come mi aveva fatto intendere il giorno che correggemmo i compiti. Alla fine, passai l'esame con esito positivo».
Come si concluse la vicenda?
«Alcuni giorni dopo aver sostenuto l'esame incontrai il professore e "malauguratamente" rimasi solo con lui. La prima frase che mi disse, con tono scocciato, fu: "L'hai passato l'esame, eh?". Imbarazzato risposi di si e cercai di far finta di non aver capito nulla. Nonostante fosse ormai chiaro che il mio intento non era quello di concedergli favori sessuali, il docente, con la scusa di sistemarmi la giacca, mi toccò le parti intime. Per fortuna in quel momento, una mia compagna di corso, che era a conoscenza delle avances, vide da lontano quanto stava accadendo e si avvicinò per parlarmi con una scusa. Da quel giorno non incontrai più quell'uomo».
Ci sono state delle ripercussioni in seguito a quanto è successo?
«Non so se legare il fatto a quanto è accaduto, ma dopo un breve periodo di prova, a mio avviso positivo, la compagnia, senza darmi spiegazioni precise, decise di mandarmi a casa. La motivazione che mi diedero fu: "Il suo atteggiamento non è idoneo", ma alla mia richiesta di chiarimenti, non mi fu data risposta».
Come mai non è riuscito a reagire alle avances dell'uomo?
«E' un'esperienza che non mi era mai capitata prima, alla quale non sapevo come reagire, anche perchè avevo paura di ripercussioni, tenendoci molto a fare quel mestiere».
Lei ha mai fatto intendere, seppur per sbaglio, che si sarebbe concesso?
«Assolutamente no. Forse ha frainteso il mio imbarazzo con un "chi tace acconsente"».
E' convinto che il docente sia solito fare avaces agli allievi?
«Si, ne sono fermamente convinto perchè il suo modo di fare non era timoroso ed, anzi, era sicuro. Lui non poteva sapere che non avrei parlato e ciò nonostante appariva tranquillo nella sua incalzante insistenza».
Qual è il nome della compagnia?
«Non voglio dirlo perchè rischierei ripercussioni. Egoisticamente ci tengo a rimanere anonimo e con questa mia intervista vorrei mettere in guardia i giovani che potrebbero cadere nella trappola del lavoro in cambio di favori sessuali. Suggerisco di assumere un atteggiamento cortese con i propri superiori, ma distaccato per evitare fraintendimenti».
Che lavoro fa Lei oggi?
«Sono riuscito a diventare assistente di volo per un'altra compagnia mantenendo la mia dignità. Specifico che ero preparato e che senza la sua raccomandazione avrei passato comunque la parte d'esame relativa al suo programma».
L'esperienza di questo giovane lavoratore dimostra che, nonostante certe pressioni che talvolta avvengono da parte dei superiori, si può trovare un impiego con dignità. La sua paura nel nominare la compagnia dimostra, però, che in Italia, la maggior parte delle persone che subìscono molestie, sono impossibilitate a sporgere denuncia per timore di dover risarcire la compagnia per diffamazione, tenendo conto del team di avvocati di cui possono disporre aziende importanti.
(Foto da mattgroff.com)
Alessia Malachiti