"Molto forte, incredibilmente vicino" di J.S. Foer
Cultura e Spettacolo

"Molto forte, incredibilmente vicino" di J.S. Foer

venerdì 23 aprile, 2010

Un libro infetto da maturità infantile, carico di taglienti analisi sulla vita. Oskar ha nove anni. E’ la mutazione interna, a volte crudele, di un bambino della sua età. La grave perdita del padre, è la causa di un dolore profondo, soffocato, che raramente si palesa. Un legame così forte, da bloccarvi il respiro quando preferisce la morte della madre alla sua. Ma il piccolo protagonista è curioso, a tratti geniale. Basta guardare il suo biglietto da visita: da inventore a designer di gioielli, da percussionista a francofilo, da archeologo dilettante a collezionista, una seria infinita di “professioni” che, pur se in parte solo aspirazioni, coltiva con smisurato interesse e dedizione. [MORE]Tuttavia porta un segreto e delle “scarpe pesanti”, a volte molto pesanti da sopportare. Una chiave in una busta e un nome sopra, “Black”. Chi è Black? Cos’apre la chiave? Due semplici domande e la voglia di vita per quanto celata, riemerge come argento vivo nei suoi occhi. La naturale e geniale scrittura, non farà di queste pagine un cimelio da bacheca impolverato. Jonathan Safran Foer riesce a spaziare, ad alternare con semplicità e ironia i ragionamenti genuini e al contempo maturi di Oskar, lasciando allibiti, coinvolgendovi con inaspettati contributi visivi, i più disparati che gradualmente fanno breccia nel libro. Il piccolo primo attore, è dotato di una vivida intelligenza, usata in maniera pungente e sarcastica, da risultare più volte irritante; in alcuni casi però, timidi e brevi attimi di estrema spontaneità, fanno capolino, esplodendo in una comicità irrefrenabile, racchiudendo tutta la forza e la realtà dei sui nove anni. Proprio questa forza, permetterà di stimolare la sua immaginazione, riuscendo a distrarlo dalla presenza/assenza del padre, catapultandolo in straordinarie avventure. E’ la ricerca l’elemento fondamentale del libro, un po’ come nel precedente di Foer “Ogni cosa è illuminata”. I distretti di una New York silenziosa da scenario, non riporteranno dietro ciò che è stato perso, ma sveleranno la possibilità di ricevere nuovi doni e la riveleranno un ignoto a dir poco sorprendente. Diversi personaggi interferiranno in queste vicissitudini, come punti di riferimento, come riposo dalle estenuanti fatiche, come fonti di risposte. Ma il fine del viaggio è la chiave? O è solo il tentativo d’ingannare una perdita, di far allontanare il becero dolore e tener stretto solo il più bello dei ricordi? Per chi avesse perso la gioia di leggere un libro tutto d’un fiato, si appresti a sfogliare le pagine di questo piccolo capolavoro.

In tre righe? Tre storie intrecciate e lineari, di grosse perdite e piccole ricerche. “Molto forte, incredibilmente vicino”, è un libro capace di farvi sorridere, contagiare di rabbia, commuovere.


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