Chiesa e Società

Mons. Francesco Savino inaugura la catechesi del Movimento Apostolico ad Oriolo [Foto]

ORIOLO (CS), 08 NOVEMBRE 2015 – Il neo vescovo della diocesi di Cassano all’Jonio (CS) S.E. Rev.ma Mons. Francesco Savino, lo scorso venerdì 6 novembre 2015, nella Parrocchia “San Giorgio Martire” di Oriolo, con una solenne concelebrazione eucaristica ha inaugurato per l’anno pastorale in corso la catechesi sistematica, organica e permanente offerta dal Movimento Apostolico all’intera comunità parrocchiale – per il quindicesimo anno consecutivo – dal tema “La Chiesa serva e mediatrice della misericordia di Cristo Gesù”.[MORE]

Nell’omelia il Presule si è soffermato sull’importanza della catechesi settimanale, «che non è una perdita di tempo – ha asserito –, in quanto essa obbedisce al bisogno di approfondire le radici e i contenuti della nostra fede. La catechesi non è un optional, la catechesi è necessaria, è fondamentale per un cammino, un percorso di fede in una comunità parrocchiale. La catechesi deve essere kerigmatica e mistagogica». «La catechesi – ha sottolineato S. E. – è per tutti i credenti, aderenti e non alla spiritualità del Movimento Apostolico perché tutti figli di un solo Padre e nessuno figlio di un dio minore; la catechesi è aiutare tutti quanti a capire il senso della passione e della morte e della resurrezione di Cristo per noi. Ed è questo l’augurio che vi faccio: che sia un anno all’insegna dell’approfondimento, della conoscenza di Gesù, del Suo Vangelo e della Sua misericordia, perché questa catechesi renda la vostra vita più bella e più buona, capace di annunciare a tutti che essere cristiani è bello. Giovani – ha esortato –, dite ai vostri coetanei che essere cristiani è bello e che il Cristianesimo è la più bella avventura che possa accadere nella vita di una persona».

Ad accogliere il Pastore, la persona di don Nicola De luca, parroco di Oriolo, Vicario Foraneo della Vicaria dell’Alto Jonio e Assistente Diocesano del Movimento Apostolico (per la diocesi di Cassano all’Jonio), l’Assistente Regionale don Gesualdo De Luca (per la Calabria), l’Assistente Diocesano don Tonino Fiozzo (per la diocesi di Lamezia Terme), i fedeli laici della comunità parrocchiale di Oriolo e gli aderenti al Movimento Apostolico della medesima comunità, che, insieme a una rappresentanza di Trebisacce, Lamezia Terme e Catanzaro (Sede Centrale), da anni vivono la spiritualità del Movimento Apostolico, incentrata sul ricordo e l’annuncio del Vangelo (il carisma). Tra i presenti, anche le autorità civili e militari locali, nonché i volontari dell’associazione Misericordia di Oriolo. Le autorità civili nella persona del Presidente del Consiglio Comunale della Cittadina dott. Alfredo Acciardi e le autorità militari nella persona del Vice Comandante della Stazione dei Carabinieri Roberto Doria e l'Appuntato Giovanni Ricciardi.

Nel suo saluto, don Gesualdo De Luca ha ricordato che «nella Bolla di Indizione dell’Anno Santo, Papa Francesco unisce mirabilmente il cuore del Padre, il cuore di Cristo, il cuore della Chiesa: Gesù è il volto della misericordia del Padre. La Chiesa è serva e mediatrice del volto di Cristo. Il Padre ha chiesto al Figlio di lasciarsi fare olocausto di salvezza. Cristo Gesù chiede alla sua Chiesa di farsi in Lui, vero sacrificio di misericordia. La Chiesa deve educare ogni suo figlio perché diventi vittima di salvezza per la redenzione dell’umanità. Noi, che viviamo la spiritualità del Movimento Apostolico, ringraziamo Gesù, perché ha scelto una figlia della Chiesa e l’ha resa vero olocausto di redenzione e di salvezza per il mondo. Ha fatto dell’Ispiratrice e Fondatrice, Sig.ra Maria Marino, un’offerta pura e santa, quotidianamente elevata al Padre per la conversione di molti cuori. Per il suo martirio visibile e invisibile con Cristo, in Lui, per Lui noi tutti siamo stati guariti».

Rivolgendosi al Presule, don Nicola De Luca ha espresso la sua gratitudine al Pastore per la sua presenza paterna e amorevole, agli astanti e in particolare all’Ispiratrice e Fondatrice del Movimento Apostolico e al suo Assistente Ecclesiastico Centrale Mons. Costantino Di Bruno. Ha testimoniato altresì a Mons. Savino «di essere un innamorato di Cristo, un innamorato della Chiesa universale, di questa Chiesa locale e di tutte le sue componenti grazie alla parola e alla testimonianza di vita dell’Ispiratrice che vive ormai nel crogiuolo della sofferenza offerta al Padre in sacrificio di soave odore per la salvezza del mondo. La nostra Chiesa è come un puzzle che dobbiamo costruire insieme e spesso cesellare meglio, raffinare, levigare. Il Movimento Apostolico è una tessera di questo puzzle, che ha promesso fin dall’inizio di questa chiamata, tramite l’Ispiratrice, ubbidienza e sottomissione alla Chiesa. C’è un amore grande per questa Chiesa così bella anche se spesso lacerata o segnata da tutto ciò che noi oggi vediamo. Il Movimento Apostolico vuole rendere la Chiesa di Cristo sempre più bella, a partire dalla riforma e dal rinnovamento di se stessi, in quella crescita dell’uomo nuovo creato dallo Spirito Santo».

Nel suo saluto conclusivo, Mons. Savino, richiamandosi a quanto affermato dallo stesso don Nicola, a proposito dell’essere stato educato all’amore per la Chiesa in seno al Movimento Apostolico, ha esclamato: «Chapeau al Movimento Apostolico! Chapeau alla sua fondatrice! Chapeau a questo fiume di Grazia che dal cuore di questa donna, innamorata di Cristo e della Chiesa, è arrivato poi alle persone, sacerdoti, laici e non, che hanno avuto la gioia di incontrarla. I veri movimenti della Chiesa sono testimonianza che lo Spirito è ancora fecondo nonostante la nostra sterilità. Io dico, per Grazia di Cristo, per la Sua misericordia, che donne e uomini si sono ancora oggi lasciati abbracciare dalla Sua Grazia. Dove è stata la bellezza della Fondatrice che oggi sta vivendo la sua messe quotidiana nella sofferenza, come offerta a Cristo e alla Chiesa? Lei si è lasciata interrogare da Cristo e Gli ha detto sì in un incontro relazionale personale. E se non fosse stata di Cristo, questa donna, il Movimento Apostolico sarebbe fallito al massimo dopo sei o dodici mesi. Quando i movimenti sono di Gesù e sono abbracciati dalla Sua Grazia, durano nel tempo, nonostante i nostri limiti, le nostre difficoltà, le nostre contraddizioni».

* Per visualizzare la Fotogallery, a cura di Ruggiero Losacco, clicca Qui

Domenico Carelli