Dall’icona del grande schermo all’impegno per gli animali: la vita, la carriera e l’eredità culturale di una donna che ha segnato il Novecento
È morta Brigitte Bardot, icona assoluta del cinema francese e figura simbolo del XX secolo. Aveva 91 anni. A darne notizia è stata la Fondazione Brigitte Bardot, che ha comunicato la scomparsa dell’attrice avvenuta dopo un recente ricovero in una clinica privata di Tolone, nel sud della Francia, non lontano dalla sua storica villa La Madrague a Saint-Tropez.
Conosciuta in tutto il mondo semplicemente come B.B., Brigitte Bardot non è stata soltanto una diva del cinema, ma un vero e proprio mito culturale, capace di influenzare costume, moda, immaginario collettivo e persino il linguaggio della libertà femminile.
Il mito Bardot: una libertà che ha attraversato il secolo
Negli ultimi decenni Brigitte Bardot aveva scelto il silenzio mediatico, ritirandosi completamente dalle scene già nel 1974, quando decise di abbandonare cinema, spettacolo e notorietà. Una scelta definitiva, mai rimpianta, dettata da un rapporto sempre conflittuale con il divismo e l’esposizione pubblica.
Alla notizia della sua morte, il presidente francese Emmanuel Macron ha voluto renderle omaggio con parole cariche di significato:
“I suoi film, la sua voce, la sua gloria, il suo volto diventato Marianne: Brigitte Bardot incarnava una vita di libertà. Un’esistenza francese dallo splendore universale.”
Un riconoscimento che conferma quanto Bardot sia stata non solo un’attrice, ma un simbolo nazionale, capace di mettere d’accordo generazioni e sensibilità diverse.
Dalla danza al cinema: gli inizi di una stella
Nata a Parigi il 28 settembre 1934, Brigitte Bardot cresce in una famiglia borghese, con un’educazione severa. Trova rifugio nella danza classica, che la porta a frequentare il Conservatorio. È proprio grazie alla sua naturale fotogenia che viene notata dal mondo della moda e poi del cinema.
L’incontro decisivo è con il regista Roger Vadim, che diventerà suo marito e vero pigmalione artistico. Dopo i primi ruoli minori, la svolta arriva nel 1956 con il film scandaloso Piace a troppi, che la consacra come sex symbol internazionale e alternativa europea a Marilyn Monroe.
Il cinema, la Nouvelle Vague e lo status di icona globale
Negli anni successivi Bardot lavora con alcuni dei più grandi registi del cinema europeo, diventando una figura centrale anche per la Nouvelle Vague. La sua immagine rompe gli schemi della donna borghese tradizionale: è sensuale, ribelle, fragile e fortemente indipendente.
Film dopo film, Brigitte Bardot supera i confini nazionali, imponendosi come brand culturale globale, capace di unire successo commerciale e intensità drammatica.
Una vita privata tormentata e la scelta dell’addio
Dietro il mito si nasconde però una donna profondamente segnata da inquietudini interiori, relazioni complesse e due tentativi di suicidio che raccontano il peso insostenibile della fama. Dopo circa 50 film e una decina di dischi, Bardot sceglie la solitudine e l’impegno civile.
Dal 1992 è sposata con Bernard d’Ormale e dedica completamente la sua vita alla difesa degli animali, fondando un’organizzazione che diventerà un punto di riferimento internazionale per l’animalismo.
Brigitte Bardot e l’impegno per gli animali
La Fondazione Brigitte Bardot, nel comunicato ufficiale, ha ricordato come l’attrice abbia rinunciato a una carriera prestigiosa per consacrare ogni energia alla tutela degli animali, una battaglia portata avanti per oltre quarant’anni con coerenza e radicalità.
Un impegno che, insieme alla sua immagine iconica, ha contribuito a rendere Bardot una figura unica e irripetibile nella storia contemporanea.
Marianne, il volto della Francia
Non è un caso che il suo volto sia stato scelto come modello per Marianne, simbolo della Repubblica francese: profilo fiero, capelli al vento, sguardo libero. Un’immagine che riassume perfettamente ciò che Brigitte Bardot ha rappresentato per la Francia e per il mondo.
I 10 film più importanti di Brigitte Bardot
- Piace a troppi (1956)
- Ragazze folli (1955)
- Babette va alla guerra (1959)
- La verità (1960)
- Vita privata (1962)
- Il disprezzo (1963)
- Il riposo del guerriero (1962)
- La ragazza del peccato (1958)
- Gli amanti del chiaro di luna (1958)
- Grandi manovre (1955)
Brigitte Bardot se ne va lasciando un’eredità che va oltre il cinema: resta l’immagine di una donna libera, controversa, fragile e potentissima, capace di attraversare il tempo senza mai diventare prigioniera delle convenzioni. Una leggenda destinata a non tramontare.