Malore in cantiere a mezzogiorno: titolare d’impresa stroncato dal caldo a San Lazzaro di Savena

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SAN LAZZARO DI SAVENA (BO) – 1 luglio 2025

Una tragedia che ha il volto di un uomo, di un padre, di un imprenditore. Brahim Ait El Hajjam, 47 anni, è morto ieri mentre lavorava sotto il sole cocente di mezzogiorno nel parcheggio di una scuola, alle porte di Bologna. L’uomo, di origini marocchine ma da tempo residente a Loria, in provincia di Treviso, stava stendendo il calcestruzzo insieme ad alcuni colleghi, quando si è improvvisamente accasciato al suolo. Inutili i soccorsi: nonostante i tentativi di rianimazione, per lui non c’è stato nulla da fare.

Brahim era il titolare della Veneti Pavimenti, impresa che portava avanti con dedizione. Viveva a Bessica di Loria con la moglie e i tre figli, di 14, 19 e 23 anni. Conosciuto e stimato nella comunità locale, era apprezzato per la sua serietà e l’impegno nel lavoro. Una figura ben integrata nel tessuto sociale del paese, sempre presente e disponibile.

Secondo i primi rilievi, la causa del decesso potrebbe essere stato un infarto, causato dallo sforzo fisico e dal caldo torrido che in queste ore sta investendo l’Emilia-Romagna e il Veneto. L’autopsia, già disposta dalle autorità competenti, fornirà maggiori certezze. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i tecnici dello Spisal, per le verifiche del caso.

Un’estate rovente e la sicurezza nei cantieri

La morte di Brahim riporta con forza al centro del dibattito pubblico la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nei cantieri edili, dove spesso si lavora all’aperto e sotto il sole. I sindacati, già da tempo, chiedono l’introduzione di misure urgenti, come lo stop ai lavori nelle ore più calde della giornata. Anche in Veneto è stato attivato un “piano caldo”, che prevede un’ordinanza con interventi preventivi e indicazioni precise per la tutela della salute dei lavoratori.

Una tragedia evitabile? È la domanda che molti si pongono oggi. Brahim non era solo un imprenditore, ma un uomo che lavorava con e per la sua famiglia, come tanti. La sua morte lascia un vuoto profondo nella comunità di Loria e accende nuovamente i riflettori su un tema cruciale: il diritto a lavorare in sicurezza, soprattutto in un’epoca in cui le temperature estreme non sono più un’eccezione.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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