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Mosca, arrestato attivista italiano: lottava contro persecuzioni gay in Cecenia

 MOSCA, 11 MAGGIO – E’ stato arrestato mentre si recava alla procura generale per consegnare una petizione contro i maltrattamenti ai danni dei gay in Cecenia Yuri Guaiana, attivista italiano dell’associazione “Certi Diritti”. A dare la notizia è stato il radicale Marco Cappato.

Insieme a Guaiana, altri quattro attivisti russi sono stati fermati dalla polizia, anch’essi mentre erano intenti a portare le firme. Obiettivo della petizione è quello di chiedere che sia aperta un’indagine sulle persecuzioni ai danni degli omosessuali in Cecenia.[MORE]

L’attivista italiano è adesso fermo in una caserma. Dal Ministero degli esteri fanno però sapere che il consolato è tempestivamente intervenuto e sta prestando assistenza a Guaiana. “Siamo in contatto con la Farnesina e gli avvocati sul posto, sappiamo che Yuri sta bene e conosciamo le coordinate della caserma dove è detenuto” ha dichiarato Leonardo Monaco, segretario di "Certi Diritti".

Stando a quanto riportato dall’associazione, prima dell’arresto Guaiana avrebbe affermato che “molta della popolazione cecena chiede che si faccia un’inchiesta efficace e si fermino arresti, torture ed uccisioni di gay”, per poi sottolineare che “la Russia deve rispettare i trattati internazionali che ha sottoscritto”.

Sul web, Monaco, Riccardo Magi ed altri esponenti politici e dell’associazionismo per la tutela dei diritti delle persone LGBTI hanno invocato un intervento deciso dell’Unione Europea, assicurando inoltre lealtà al popolo ceceno. “Saremo sempre dalla parte del popolo ceceno, come lo abbiamo fatto per tempo agli inizi degli anni duemila quando dal Parlamento Europeo denunciavamo le barbarie e i piani autoritari di Vladimir Putin e dei suoi sodali”, queste le parole pubblicate sul sito dell’associazione.

Anche il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha commentato quanto accaduto, affermando che “Le notizie dalla Cecenia e quello che è successo oggi in Russia destano preoccupazioni”, ed aggiungendo che “Non si tratta di questione di altri, perché forme di democrazia autoritaria sono riferimento anche per forze che agiscono in Italia”.

In Cecenia è in atto da mesi una vera e propria persecuzione ai danni dei gay. A partire da Febbraio, centinaia di persone sono state sequestrate e trasferite in veri e propri "campi di prigionia", dove gruppi paramilitari provvederebbero alla loro "rieducazione". Nonostante siano giunte anche notizie di morti, la comunità internazionale si è finora mossa con prudenza sulla questione.

Paolo Fernandes

Foto: formiche.net