Napoli, autismo: il Centro Serapide rischia la chiusura, famiglie sull'orlo della disperazione
Cronaca

Napoli, autismo: il Centro Serapide rischia la chiusura, famiglie sull'orlo della disperazione

sabato 4 marzo, 2017

NAPOLI, 4 MARZO 2017 - L’autismo è un handicap che colpisce i bambini sin dalla tenerà età, impedisce loro di comunicare con il mondo esterno e di avere un normale contatto con la realtà che li circonda.

L’Istituto Superiore della Sanità stima che l'incidenza di bambini autistici sulla popolazione sia di 4 ogni 1000, da questo si intuisce che, soltanto nella regione Campania, la presenza di bambini e ragazzi che soffrono di questo disturbo sia più di quanto si pensi.

Proprio in virtù di questi dati, nel 2006 è nata l’Associazione di Genitori per L’Autismo “Almeno Credo” Onlus, che oggi lotta contro la chiusura del Centro Serapide, sito in Via Campana a Pozzuoli, uno dei punti di riferimento di più di ottanta famiglie con ragazzi autistici dagli 11 ai 26 anni.[MORE]

Questi ragazzi, rischiano, dunque, di essere dimessi, di essere abbandonati a se stessi, così come le loro famiglie che in vista di questa chiusura ingiustificata si sentono privati di un luogo che, da anni, rappresenta una speranza per l’inserimento sociale e soprattutto occupazionale dei loro figli.

Presso il Centro Serapide, infatti, i ragazzi inseriti nel "Pogetto Autismo" oltre alle terapie, svolgono attività occupazionali; imparano a cucinare, a fare sport, a prendersi cura dell'orto; a fare la spesa; alcuni seguono stage formativi all'esterno per imparare un mestiere ma anche a fare la doccia e a rivestirsi da soli.

Tutto questo sotto la supervisione costante di educatori, terapisti e assistenti al recupero psicosociale, neuropsichiatri infantili, specialisti che rischiano di perdere il lavoro a causa di questa chiusura che sembrerebbe prevista per il prossimo 11 marzo 2017.

Secondo quanto riportato dai vertici della struttura, le cause che rischiano chiudere i battenti del centro sono da attribuirsi al mancato rinnovamento del contratto per il proseguo delle attività da parte del nuovo direttore sanitario della ASL Napoli 2 Nord, Antonio D'Amore. Il motivo del rifiuto sembrerebbe da ricondursi alla mancanza di fondi e alla necessità di trasparenza per rivalutare le condizioni reali degli assistiti e i costi.

Luca Lubrano, amministratore unico del Centro Serapide, in risposta, ha dichiarato che <<Il bisogno di verifiche, non può corrispondere il blocco di un centro, l'unico di una zona molto vasta, che in tre anni ha seguito con terapie individuali circa 60 autistici adolescenti e adulti, coinvolgendoli in attività e progetti di inserimento nel mondo del lavoro>>.

Dopo mesi di richieste, manifestazioni e proteste partite già l’estate scorsa, le famiglie chiedono l’autorizzazione all’esercizio anche dopo l’eventuale termine dell’accordo gestionale o in alternativa, la stipulazione di un contratto alle stesse condizioni del precedente ma che garantisca la continuità, a scadenza indeterminata, dei trattamenti terapeutici per l’autismo di tutti i pazienti in cura presso il Centro Serapide, indipendentemente dall'età e dall'Asl di provenienza.

Tuttavia, il destino del Centro Serapide, ad oggi, resta ancora incerto.

Questa situazione sta procurando molto disagio e preoccupazione alle tante famiglie con bambini e ragazzi autistici che confidano nel progetto e nelle attività sociali, educative e riabilitative svolte dalla struttura.

Possibile che in un momento storico come questo, in cui c’è tanta attenzione per la disabilità, tanta pubblicità progresso diffusa attraverso tv, rete e social; invece di incoraggiare, se non espandere, strutture utili come il Centro Serapide di Pozzuoli, si arrivi, a causa di inezie burocratiche, alla loro chiusura?

Nella speranza e nell'attesa di buone notizie, vi lasciamo con le struggenti parole di una mamma disperata in vista della chiusura di questo importante centro:

“Sono la mamma di Giuliana e Federica, avverto il dovere oltre che il diritto di
esprimere la mia richiesta d'aiuto e le valide ragioni che mi spingono a sostenerla. Ma prima voglio aprire una piccola parentesi andando un po' indietro con il tempo, per raccontarvi brevemente come è cominciata la distruzione di quelli che sono i sogni di tutti i genitori per i propri figli.
Dopo la nascita delle mie bambine, verso i due anni di ciascuna, gli venne
diagnosticata la sindrome di "autismo infantile" .

Una bomba è caduta nella mia casa.

È un disturbo molto complesso che compromette l'area del linguaggio, dell'attenzione, della condivisione, del comportamento della relazione sociale contutto il resto del mondo. ASL, INPS, Ospedali, Centro di riabilitazione, questi sono i luoghi dove accompagno le mie figlie da circa tredici anni. La mia vita è molto caotica, piena di impegni, accompagnata dal perenne e continuo dolore che mi logora costantemente il cervello. L'80% colpisce i maschietti e il 20% le femminucce, considerando che le mie bambine non sono neanche gemelle, ho aumentato la statistica del "gentil sesso ". Non c'è che dire, sono stata molto brava, meglio due piuttosto che una vi pare? Due bambine con la stessa patologia ma con caratteristiche diverse, quindi, ho dovuto imparare ad agire in modo diverso con l'una e con l'altra, per riuscire ad avere man mano quel poco che serve per conquistare un minimo di comunicazione con le mie bambine.

Sono isolata dal mondo e con il cuore spezzato.

Mi sono subito attivata alla ricerca di un centro di riabilitazione, non uno qualunque ma il migliore e l'ho trovato. "Centro serapide ". Ho cominciato ad intravedere la luce in fondo al tunnel. Avevo un aiuto.

Fino ad oggi.

Mi trovo a vivere con molta angoscia insieme a tanti genitori l'incertezza del futuro. Il "Centro Serapide " con sede a Pozzuoli in via Campana,rischia la chiusura. La mancanza di fondi, il non rinnovo del miglior progetto esistente in Campania con la collaborazione dell'ASL Napoli 2 nord, spazza via in un attimo il suo laborioso e "sentito " lavoro finora svolto con dedizione, partecipazione e professionalità. Tutto questo non può e non deve essere interrotto, provocherebbe un profondo ed ingiustificato disagio per i nostri figli, in virtù dell'Intesa creatasi che in tutti questi anni ha portato a termine obiettivi proposti con ottimi risultati. Un progetto,all'avanguardia e di eccellenza ,che porta all'integrazione sociale con meravigliosi laboratori di orto, cucina,estetica, partecipazione ai mercatini, mensa dei poveri, lavori di vario genere in una libreria e l'aggiunta dello sport: piscina, bowling. Non si può impedire al centro di continuare il percorso già intrapreso e ben avviato che difficilmente un'altra struttura riuscirà a portare avanti, dovendo iniziare dal principio a conoscere i nostri figli e ad instaurare un non facile ed immediato contatto. Inoltre il crescere insieme in tutti questi anni ha instaurato e fatto nascere nel cuore dei nostri figli un senso di fratellanza e appartenenza ad un gruppo "una seconda famiglia".

Si conoscono , si vogliono bene.

Sono fattori che spingono me e tutti gli altri genitori a chiedere, con profonda riconoscenza e forte peso sul cuore "AIUTO". Non vogliamo che il " nostro" centro chiuda, non vogliamo che i nostri figli perdano i loro terapisti che, hanno riacceso in tutti noi la speranza di un futuro migliore, che hanno aiutato i nostri figli ad aprirsi al mondo esterno con più fiducia e sicurezza con loro stessi e con gli "altri".

Non lasciateci soli con la nostra battaglia, i nostri figli hanno bisogno del nostro e vostro aiuto contro l'indifferenza generale.

E quando noi non ci saremo più?

Cosa faranno i nostri figli?

Dove saranno i nostri figli?

Con chi staranno i nostri figli?

Mio Dio, che sventura per noi genitori vivere con questa agonia.”

 

Articolo di MARCELLA CERCIELLO 

 

 

 

 

 


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