Napoli: "cultura da marciapiede" al posto di librerie e biblioteche

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NAPOLI, 23 NOVEMBRE 2013 - (Riceviamo e pubblichiamo) Dopo la fiera dei bancarellari, pomposamente denominata “notte bianca” la quale avrebbe dovuto contribuire a risollevare le sorti di un commercio a posto fisso attanagliato da una crisi che ha già prodotto la chiusura di diverse decine di esercizi, e che invece ha solo fruttato lauti guadagni alle centinaia di ambulanti sparsi lungo le strade e le piazze, dalla municipalità che a Napoli include i territori dell’area collinare arriva anche una “soluzione fantasiosa” alla crisi della cultura, che ha visto negli ultimi tempi chiudere biblioteche e librerie presenti da lustri sul territorio del Vomero: l’invito a dare impulso al piacere della lettura e dell’ascolto organizzando presentazioni “on the road”, in mezzo alla strada per quei pochi che non conoscono l’inglese, in napoletano: “miez’ ‘a via”.

Che piova o diluvi, che tuoni o saetti, poco importa, ombrelli aperti ed aspirina in tasca per ascoltare il fine dicitore di turno. E chi dovrebbe provvedere a tanto? Non certo la pubblica amministrazione. L’invito è infatti rivolto a non meglio identificati “promotori e soggetti commerciali”. Questi ultimi s’immagina che dovrebbero utilizzare lo spazio dinanzi al proprio esercizio perché non è auspicabile che la cultura si mischi a panzarotti e zeppolelle, a salami e provoloni, ad antinfiammatori ed antidepressivi, tra una tailleur ed uno smoking. In parole povere il messaggio è questo: la cultura al Vomero, “quartiere ricco di saperi”, muore: arrangiatevi! Noi non possiamo far niente, organizzatevi da soli! Vi mettiamo a disposizione la pubblica via! Insomma una vera e propria “cultura da marciapiede”.

Non mi meraviglierei se su questa linea prossimamente, come altra “soluzione fantasiosa”, per rendere meno lugubri le cancellate che da mesi impediscono ai visitatori di accedere a gran parte dei viali e delle aiuole della villa Floridiana o per vivacizzare le aree a verde pubblico in condizioni di abbandono e di degrado, si creassero degli “Speakers' Corners” dove improvvisati oratori potrebbero declamare brani in prosa o in versi. Finalmente gli amministratori di questa bella ma martoriata Città, antica capitale del mezzogiorno d’Italia, partendo dalla collina, hanno risolto i problemi della cultura con l’uovo di Colombo. Da domani niente più librerie e biblioteche, con canoni e dipendenti da pagare, sostituite per la divulgazione del sapere dall’inoneroso marciapiede.

(notizia segnalata da Gennaro Capodanno) [MORE]

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Scritto da Gianluca Teobaldo

Giornalista di InfoOggi

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