Napoli, emergenza rifiuti: interrogato Caldoro. Fazio "No rischi epidemie"

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NAPOLI, 28 GIUGNO 2011 – Il Presidente della Regione Stefano Caldoro è stato ascoltato per due ore dal pm Francesco Curcio nell'ambito dell'interrogatorio sul ciclo dei rifiuti a Napoli. Stefano Caldoro, accusato di omissione di atti d'ufficio ed epidemia colposa, ha presentato alla Procura un dossier contenente documenti sul flusso dei rifiuti e sugli accordi intercorsi tra enti locali e governo.[MORE]

L'avvocato che lo assisteva, Alfonso Furgiuele, al termine dell'interrogatorio ha spiegato ai pm che il presidente della Regione, quando ha inviato la spazzatura napoletana fuori provincia, si è semplicemente attenuto all'accordo del 4 gennaio scorso sottoscritto dagli enti locali e dal governo.

Un accordo in base al quale vengono scaricate circa 900 tonnellate giornaliere di rifiuti presso gli impianti STIR di Pianodardine (Avellino), Casalduni (Benevento), Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e Battipaglia (Salerno): dall' 1 gennaio al 31 maggio sono state dunque portate dalla provincia di Napoli all'impianto irpino 20.000 tonnellate, a quello sammaritano 50.000 tonnellate, a quello sannita 20.000 tonnellate e a quello in provincia di Salerno 1.000 tonnellate.

Infine Caldoro ha spiegato ai pm che la competenza ad aprire nuove discariche è dei sindaci e non del presidente della Regione.

A tre giorni dall'apertura dell'inchiesta per epidemia colposa da parte della Procura di Napoli in relazione all'emergenza rifiuti, il ministro della Salute Ferruccio Fazio interviene per rassicurare i cittadini riguardo al rischio di epidemie: “Dal punto di vista della salute e delle malattie non ci sono realmente rischi”, afferma.
E precisa che la sorveglianza della situazione legata ai rischi per la saluta sia comunque di competenza di Regioni e Asl.

Allarmante è invece il giudizio della Società Italiana di igiene (Siti): “I rifiuti, specie per le grandi quantità di sostanze organiche putrescibili - spiega Paolo Villari, segretario generale Siti - producono un aumento dei ratti e degli insetti, specie nelle stagioni calde. Non c'é bisogno che torni il colera, tifo, paratifi, salmonella ed epatiti virali, per dire che siamo in presenza di un'emergenza sanitaria e potenzialmente pericolosa per la salute pubblica”.

Lidia Tagnesi

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Scritto da Lidia Tagnesi

Giornalista di InfoOggi

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