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Napolitano contro neonazismo, fascismo e negazionismo: «Riceveranno una dura risposta dallo Stato»

ROMA, 29 GENNAIO 2013 - Giorgio Napolitano, durante la cerimonia al Quirinale per la commemorazione della Giornata della Memoria, ha dichiarato: «Il neonazismo riceverà una dura risposta dallo Stato». Il presidente della Repubblica ha espresso l'avvertimento a seguito delle parole di Silvio Berlusconi, il quale ha affermato che Benito Mussolini fece cose giuste, a parte le leggi razziali.

Napolitano ha spiegato: «Ormai c'è consapevolezza dell'aberrazione introdotta dal fascismo con l'antisemitismo e dell'infamia delle leggi razziali del 1938». Per il capo dello Stato, le manifestazioni di stima nei confronti del fascismo e del nazismo sono «Propagande aberranti che si traducono, in diverse città, in fatti di violenza e contestazione eversiva da parte di gruppi organizzati». Il presidente della Repubblica ha anche specificato che è necessario «Tenere alta la guardia, vigilare e reagire contro le persistenti e nuove insidie di negazionismo e revisionismo magari canalizzate attraverso la Rete».

E' stato fatto riferimento anche ad alcune «Mostruosità» recenti, come il caso della distruzione di un negozio ebreo e l'aggressione e lo stupro di una giovane studentessa di origini ebraiche. Questi avvenimenti, per Napolitano, «Sollecitano la più dura risposta dello Stato e la più forte mobilitazione di energie nelle scuole, nella politica, nell'informazione, a sostegno degli ideali democratici».[MORE]

Invitando alla riflessione, ha poi dichiarato: «C'è da interrogarsi con sgomento sia sul circolare, tra giovani e giovanissimi, di una miserabile paccottiglia ideologica apertamente neonazista, sia sul fondersi di violenze di diversa matrice, da quella del fanatismo calcistico a quella del razzismo innanzitutto antiebraico».

Il presidente della Repubblica ha ribadito che è di primaria importanza infondere il senso di «Rifiuto intransigente e totale dell'antisemitismo in ogni suo travestimento ideologico come l'antisionismo», poichè «In gioco  non è solo il rispetto della religione e cultura ebraica, ma anche le ragioni della nascita dello Stato di Israele e del suo diritto all'esistenza e alla sicurezza».

L'intervento di Giorgio Napolitano si è poi concluso con parole di sostegno nei confronti degli ebrei di Israele, ma il discorso si è costantemente concentrato sulla condanna dello Stato italiano contro le ideologie di stampo neonazista, neofascista e negazionista.

(Foto da adnkronos.com)

Alessia Malachiti