Cronaca

'Ndrangheta: appalti, la "rete" dell'imprenditore legato ai clan

REGGIO CALABRIA, 19 GENNAIO - Una fitta rete di rapporti di carattere finanziario ed economico legava un importante gruppo imprenditoriale cosentino con gli esponenti di spicco di alcuni clan: quello guidato da Franco Muto, boss di Cetraro, operante sulla costa dell'alto Tirreno, quello cosentino dei Lanzino-Rua'-Patitucci e quello reggino dei Piromalli. [MORE]

L'imprenditore finito in manette per ordine della Dda di Catanzaro, titolare dell'inchiesta "5 Lustri" confluita in un unico filone, dati i punti di contatto, con quella dei magistrati antimafia reggini denominata "Cumbertazione", e' Giorgio Ottavio Barbieri, 41 anni, nato a Roma, ma con solidi interessi in Calabria e nella provincia di Cosenza in particolare. Con il suo, tra i nomi dei 35 fermati, c'e' Angelina Corsanto, 74 anni, moglie di Franco Muto, da alcuni mesi in carcere a seguito di una precedente operazione coordinata dalla stessa Dda da cui e' scaturita quella attuale. Era la Corsanto, secondo gli investigatori, a gestire gli affari del clan in assenza del marito. 

   Nello specifico, seguendo gli spostamenti di un dipendente fidato dell'imprenditore legatoalla cosca, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza hanno ricostruito le dinamiche, le relazioni e gli accordi con gli altri gruppi criminali operanti sul territorio calabrese. Grazie a questi solidi intrecci, come si legge negli atti, 10 aziende riconducibili a Barbieri, sono riuscite ad aggiudicarsi i piu' importanti appalti (costruzione e gestione) nella provincia di Cosenza nel triennio 2013/2015. Il valore complessivo degli appalti ammonta ad oltre 100 milioni di euro derivanti dalla costruzione, riqualificazione e gestione venticinquennale (da qui il nome dell'operazione) degli impianti e dei servizi annessi.

I cantieri interessati sono la riqualificazione e il rifunzionalizzazione ricreativo-culturale di piazza "Carlo Bilotti" a Cosenza e la realizzazione di un parcheggio interrato, nonche' la relativa gestione per 28 anni del parcheggio multipiano, della struttura polifunzionale del MAB (Museo all'aperto Bilotti), il comprensorio sport-natura di Lorica (CS) e relativa gestione per 25 anni; la riqualificazione delle aree prospicienti all'aviosuperficie di Scalea (CS) ai fini della realizzazione di servizi turistici e della riduzione dell'impatto ambientale, nonche' la relativa gestione per 25 anni. Appurata la connotazione "mafiosa" dell'imprenditore e delle imprese a lui facenti capo, la Dda di Catanzaro ha disposto il sequestro dei cantieri, delle 10 societa' coinvolte, dei relativi conti correnti, dei numerosissimi beni ad esse intestate. Si tratta di 38 immobili (ville, box, locali commerciali), una struttura alberghiera, munita di 144 camere e con annessa spiaggia, piscina, ristorante e impianti sportivi; una discoteca, una sala slot con videolottery, 5 automezzi. Il tutto per un valore di oltre 10 milioni. (Agi)