Ndrangheta, Reggio Calabria: maxi-sequestro da 1,9 milioni ad imprenditore

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REGGIO CALABRIA, 29 SETTEMBRE – Oltre 1,8 milioni di euro, è questo l’ammontare complessivo dei beni sequestrati dagli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Dda, a Giuseppe Chirico, imprenditore reggino attivo nella distribuzione alimentare.[MORE]

Buoni postali, conti correnti, depositi titoli e carte prepagate sono stati oggetto della misura restrittiva. L’uomo era finito in manette nel maggio 2016 con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, arrestato al termine dell’operazione Fata Morgana condotta dalla GdF.

Stando alle ricostruzioni dell’accusa, Chirico sarebbe particolarmente vicino alla cosca Tegano e a parte della cosca Condello, grazie alle quali avrebbe incrementato il proprio giro d’affari, inserendosi anche nel settore delle aste immobiliari.

Il sistema ricostruito nell’ipotesi accusatoria ruoterebbe intorno alla Soral Sas, una società in accomandita semplice di cui Chirico era socio ed amministratore: la Soral sarebbe stata infatti l’impresa di riferimento per le ‘ndrine, quella attraverso cui favorire la malavita alterando così “il tessuto economico reggino”.

E’ toccato poi alla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, su incarico della Dda, il compito di indagare per individuare tutti i beni patrimoniali riconducibili all’imprenditore. Da qui è quindi emersa una sensibile differenza tra i redditi dichiarati ed il patrimonio effettivamente posseduto da Chirico, che ha successivamente portato ad un primo sequestro preventivo.

Società, un terreno, auto, polizze, fondi comuni di investimento e depositi titoli per un ammontare complessivo di 19 milioni di euro sono stati allora oggetto della misura disposta dal Tribunale di Reggio, ai quali oggi si sono aggiunti gli ulteriori 1,9 milioni sequestrati dal Comando provinciale.

Paolo Fernandes

Foto: ildistretto.it

 

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Scritto da Paolo Fernandes

Giornalista di InfoOggi

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