Politica

'Ndrangheta: Terina, "Rinascita Scott" si svolga a Lamezia Terme

Proposta Fondazione: immobile ex Sir potrebbe essere soluzione 

LAMEZIA TERME (CATANZARO), 17 GIU - Il maxi-processo "Rinascita-Scott" contro la 'ndrangheta si svolga a Lamezia Terme nell'immobile di oltre 3.000 metri quadri, concesso a suo tempo alla società Abramo Customer Care spa, e finora adibito a sede di un call center che la società, a fine mese, trasferirà altrove. 

E' quanto propone Gennarino Masi, presidente della Fondazione Terina, ente strumentale della Regione, che gestisce una serie di immobili dell'area ex Sir di proprietà della Regione medesima. "Mi permetto di intervenire - afferma Masi in una lettera al ministro della Giustizia, ai vertici giudiziari calabresi e inviata per conoscenza al presidente della Regione e all'assessore regionale all'agricoltura, con una proposta che ritengo di più agevole, economica e pronta soluzione al problema, determinato dall'obbligo di rispetto delle norme di distanziamento sociale imposte dall'emergenza Coronavirus, di rinvenire un'aula bunker in cui celebrare nel 2021 il maxi processo noto come Scott Rinascita". 

"La Fondazione Terina gestisce in comodato gratuito nell'area ex Sir un cospicuo numero di immobili di proprietà della Regione, ubicati al centro della Calabria e vicini all'aeroporto internazionale, alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme Centrale e agli svincoli di Lamezia e Pizzo dell'autostrada A2. Gli stessi sono dotati di un ampio parcheggio, nonché di un servizio di vigilanza h24. Si tratta, ritengo, degli immobili pubblici vuoti e di rilevante dimensione più prossimi al Tribunale di Vibo Valentia. Tra essi vi è l'enorme immobile di oltre 3.000 metri quadri, concesso a suo tempo alla società Abramo Customer Care. 

Questo immobile, già completo di tutti i servizi potrebbe, quindi, facilmente con una spesa all'incirca di qualche centinaio di migliaia di euro, essere trasformato in un'aula bunker, sicuramente consona a consentire in modo più che soddisfacente sia il rispetto di tutte le misure di distanziamento sociale, sia un risparmio per il bilancio dello Stato che, a leggere la stampa, si aggirerebbe addirittura intorno a sei milioni di euro rispetto all'ipotesi, attualmente al vaglio, di installare per l'occorrenza una tensostruttura che, già enormemente più costosa e meno funzionale, alla fine dovrebbe anche essere rimossa". "Ove le dimensioni dell'immobile dovessero apparirvi eccessive rispetto alla bisogna - sostiene ancora il presidente del'ente - mi preme farvi, altresì, presente che, oltre a quello, la Fondazione ha in gestione parecchi altri immobili di dimensioni più contenute ed anche essi vuoti ed agevolmente".