Non interrompere la strada che porta a Dio!
Fantasticherie del cuore Calabria

Non interrompere la strada che porta a Dio!

mercoledì 22 febbraio, 2017

La vita di tutti i giorni va ancorata al disegno divino, altrimenti rischia solo di apparire, ma non di essere. Ogni individuo deve saper leggere la storia e il perché nella sua vita accadano certe cose, brutte o belle che siano. C’è bisogno che si chieda cosa il Signore voglia insegnargli nella sofferenza o nella gioia. Scrive il teologo Mons. Di Bruno: “Le cose che accadano e la loro vera comprensione non sono identificabili. Si vede, ma non si comprende. Si assiste, ma non si conosce. Il Signore vuole che ognuno di noi sempre chieda a Lui, il Solo che possiede la scienza delle cose, luce perfetta per poter comprendere”. È perciò stolto ogni uomo che interpreti la storia dal suo cuore. È necessario piuttosto leggerla con gli occhi di Dio e interpretarla con la sua eterna sapienza. In questa direzione, c’è il sentiero giusto da percorrere per inaugurare una nuova stagione di concordia, di pace, di benessere comune.[MORE]

Le grandi sfide che abbiamo di fronte, dall’immigrazione alle guerre in atto; dalla cattiva nutrizione di milioni di bambini alle innumerevoli violenze infondate sulle donne; dal nuovo edonismo alla religione fai da te, ecc., non si risolvono con una formula, importante o meno che sia. “No, non una formula ci salverà, ma una Persona, e la certezza che essa ci infonde: Io sono con voi!”. Tutti vanno infatti a caccia di nuovi programmi, denuncia la Dottrina Sociale nelle conclusioni del suo Compendio, senza sapere che il programma c’è già. È quello di sempre, che nel Vangelo trova la sua linfa vitale. L’insegnamento di Gesù apre a quella speranza che tutti reclamano, ma che vorrebbero trovare magari in una nuova invenzione scientifica. Il cristianesimo, nonostante il peccato presente nella nostra vita, è capace di accendere la speranza e innalzare nuove grandi prospettive.

La cattedra di Pietro, nonostante le sue ferite, è l’unica struttura terrena in grado di rivoluzionare la vita di ognuno. Così recita il n° 578 del Compendio: “La Chiesa insegna all’uomo che Dio gli offre la reale possibilità di superare il male e di raggiungere il bene”. Solo il bene cambia le cose e rivitalizza l’umanità. Fuori di esso non c’è via da seguire. Ma il bene non è un calcolo solidale, ma uno slancio totale in un modello esistenziale che da oltre duemila anni indica la strada giusta per salvarsi e redimersi. Rafforza questo pensiero, ancora una volta, Mons. Di Bruno: “Dio e l’uomo devono camminare insieme. Se l’uomo si separa da Lui, non solo dal Vangelo, ma anche dalla sapienza, precipita nelle tenebre. Senza Dio, nulla si comprende di quanto avviene, non c’è conoscenza né della storia e né di se stesso. Dio è la sola luce di ogni evento”.

Come si può costruire la civiltà dell’amore, a cui si tende in ogni angolo del pianeta? Al punto 581 della DSC si legge che “L’amore deve essere presente e penetrare tutti i rapporti sociali”.  

Ma come può avvenire un miracolo così grande se si è tolto dalla storia il Dio Creatore e Signore dell’uomo e dell’universo? Quale verità possiamo perciò avere sull’uomo e le cose? Purtroppo molti credenti, oggi, si vergognano persino di affermare che la Vergine Maria sia Madre vera di Gesù, il Figlio Eterno del Padre. Le nostre case mancano della benedizione che scaturisce da uno stile di vita connesso con il cielo. Non è forse vero che disprezziamo spesso la stessa Chiesa? È pericoloso per il bene dell’uomo svenderla o svuotarla dei suoi ministeri e dei suoi carismi che sono la sua vita.

Chi volge oggi lo sguardo alle sacre scritture? Può il progresso annullare la sapienza divina? Si rischia di perdere il contatto con la trascendenza, annullando di fatto la fonte sapienziale vitale al mondo.



Egidio Chiarella
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