Obama dice no al riconoscimento della Palestina

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 NEW YORK, 22 SETTEMBRE 2011 - Gli Stati Uniti porranno il veto contro il riconoscimento della Palestina come “Stato non membro”. Barack Obama, non nega che i palestinesi meritino uno Stato indipendente, ma ritiene che “non ci sono scorciatoie per porre fine a un conflitto durato decenni”.
“L’impegno americano per la sicurezza di Israele – ha dichiarato il presidente statunitense - è inamovibile e la nostra amicizia è profonda e duratura. Israele merita riconoscimento e relazioni normali con i propri vicini”.
Secondo Obama “la pace non arriverà tramite le dichiarazioni e le risoluzioni delle Nazioni Unite. Sono gli israeliani e i palestinesi, non noi, a dover raggiungere un accordo sulle questioni che li dividono: sui confini e sulla sicurezza, sui rifugiati e su Gerusalemme”.[MORE]

La dichiarazione è arrivata dopo la richiesta da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) di vedere il territorio palestinese riconosciuto come Stato membro dell'Onu. A far scattare una scintilla di speranza era stato proprio Obama nel maggio scorso, quando aveva suggerito un possibile ritorno ai confini del 1967.

La risposta arriva subito da parte di Nicolas Sarkozy: “chi può dubitare – ha affermato il presidente della Repubblica francese - che un veto al Consiglio di sicurezza rischia di scatenare un ciclo di violenze in Medio Oriente?”.
“La Palestina non può ottenere immediatamente il pieno e completo riconoscimento come Stato membro dell'ONU” ha continuato Sarkozy, ma ha aggiunto che sarebbe giusto concedere alla Palestina lo status di “paese osservatore”, passando da “entità” a “Stato non membro”, concessione che, secondo il presidente francese, potrebbe aiutare a superare quell'“immobilismo che favorisce solo gli estremisti”.

Il plauso arriva naturalmente da parte israeliana: il premier Benjamin Netanyahu afferma di voler dare ad Obama una “medaglia al valore” ed ha ringraziato il presidente statunitense perché sta “dalla parte di Israele” e sostiene la pace.

Ma l'Anp non si rassegna: il presidente Mahmud Abbas è infatti intenzionato a sottoporre comunque al Consiglio di Sicurezza dell'Onu la richesta del riconoscimento della Palestina come Stato indipendente nella giornata di domani.
Riguardo all'ipotesi di un negoziato con Israele, Nabil Abu Rudeineh, portavoce della presidenza dell'Anp ha dichiarato, al termine del discorso di Obama: “siamo diposti a tornare al tavolo dei negoziati nel momento in cui la parte israeliana accetterà i confini del 1967 come base del negoziato stesso e metterà fine alla costruzione di insediamenti”.

Oltre alla Francia, in favore della Palestina si schierano, fra gli altri, Belgio, Grecia, Irlanda, Malta, Cipro, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Spagna e Svezia. Per quanto riguarda l'Italia, ha annunciato il ministro degli Esteri Frattini, “si allineerà alla posizione dell'Ue”.

Intanto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris ha sottoscritto l'appello della Campagna nazionale palestinese “Palestina: lo stato n. 194”. “Si tratta di una richiesta legittima – ha spiegato de Magistris in una nota - che l'Italia deve sostenere nel contesto dell'Assemblea Generale perché risponde ad un diritto insopprimibile dei popoli: quello all'autodeterminazione e al riconoscimento della propria dignità”.

Marta Lamalfa

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Scritto da Marta Lamalfa

Giornalista di InfoOggi

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