Occhiuto: Cosenza sarà il primo ospedale del Sud a custodire l’antidoto anti-botulino

Tempo di lettura: ~3 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Antidoto anti-botulino: Cosenza sarà il primo centro del Sud Italia autorizzato alla conservazione

Una decisione storica per la sanità calabrese: tempi di intervento più rapidi e maggiore autonomia operativa

La Calabria compie un passo decisivo nella gestione delle emergenze sanitarie legate al botulismo. Grazie a un nuovo accordo tra il Ministero della Salute e la Regione Calabria, l’ospedale Annunziata di Cosenza diventerà l’unico microdeposito autorizzato del Sud Italia per la conservazione dell’antidoto anti-botulino, un farmaco raro e altamente regolamentato.

Perché l'antidoto non è presente negli ospedali?

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha ricordato come, lo scorso agosto, i casi di intossicazione da botulino avessero generato dubbi e critiche, soprattutto riguardo l’assenza del siero negli ospedali calabresi. In realtà, come spiegato durante il convegno “Botulino: il veleno che ferma il respiro”, la normativa italiana prevede che nessun ospedale possa detenere autonomamente l’antitossina botulinica, fatta eccezione per pochi poli strategici come Roma e Pavia.

Il siero, infatti, non è un farmaco comune: si tratta di un prodotto altamente specializzato, raro, non reperibile sul mercato, e che necessita di specifiche condizioni di conservazione. Per questo motivo viene custodito in depositi nazionali e distribuito solo su autorizzazione ministeriale.

Come viene gestito il farmaco in caso di emergenza?

Il sistema italiano segue protocolli molto precisi per garantire sicurezza ed efficacia:

  • la gestione è centralizzata sotto controllo dello Stato;
  • il Centro Antiveleni di Pavia stabilisce dosaggi, priorità e percorso clinico del paziente;
  • l’intervento viene autorizzato direttamente dal Ministero della Salute;
  • tutto avviene sotto supervisione di professionisti altamente qualificati.

Questo modello permette un monitoraggio costante dello stato di conservazione del siero e assicura un utilizzo corretto durante i casi confermati di botulismo.

Cosenza diventa il riferimento per il Mezzogiorno

Con l’inserimento del reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale Annunziata di Cosenza tra i microdepositi autorizzati, la Calabria diventa un punto strategico nel Sud Italia per la gestione di emergenze legate al botulismo.

Secondo il presidente Occhiuto, questa scelta porterà tre vantaggi principali:

  • riduzione dei tempi di intervento, fondamentale per salvare vite;
  • maggiore autonomia operativa del sistema sanitario regionale;
  • un ruolo di riferimento che andrà oltre i confini calabresi, servendo anche altre regioni del Mezzogiorno.

Un traguardo importante per la sanità pubblica

La nuova designazione rappresenta un risultato concreto della collaborazione tra Regione e istituzioni nazionali. Un passo avanti che migliora la sicurezza sanitaria del territorio e potenzia la capacità di risposta a eventi rari ma potenzialmente letali.

Occhiuto ha definito questo risultato «un segnale di crescita, competenza e responsabilità» per un sistema sanitario che punta a essere sempre più preparato alle emergenze.

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.