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Oggi la Giornata mondiale sulla Sindrome di Down: le iniziative delle associazioni di Lucca

 LUCCA, 21 MARZO 2014 – Tutto è iniziato con una campagna pubblicitaria dal titolo “Dear future mom”, con la creazione di un video nel quale alcuni ragazzi, attraverso le loro parole, cercano di rassicurare una futura mamma sul destino del proprio figlio. Questa madre è in attesa di un bambino con la sindrome di Down. La domanda che si pone è “Può mio figlio avere una vita felice?” La risposta di questi ragazzi è sì. E anche loro hanno la sindrome di Down. Lo dicono in diverse lingue ma il significato è quello: sì è possibile. Senza dubbio sarà più difficile perché la strada è in salita, ma in fondo non è così per tutti? Essere genitore non è difficile in ogni caso? Questo bambino potrà imparare tutto: a leggere, a scrivere, a viaggiare, a dare e ricevere amore, ad andare a cena fuori, a lavorare e magari anche a vivere da solo. E molto altro ancora.

Per troppo tempo si è pensato che tutto questo fosse fantascienza, ma proviamo per una volta a guardare avanti, a creare la situazione per cui un bambino con la sindrome di Down possa sviluppare tutte le potenzialità che possiede. Perché le potenzialità ci sono, e spesso è più facile relegare queste persone ai margini che aiutarle a inserirsi nel mondo. Questa giornata serve proprio a questo: a sensibilizzare la gente su questo argomento, a spiegare di cosa si tratta a chi non sa e a credere in un futuro che esiste.

[MORE]E la città di Lucca vuole dare il suo contributo, grazie al lavoro dell’associazione Andare oltre si può. Sono state create delle maglie con la scritta: “È solo un cromosoma in più…” da indossare nella giornata di oggi. Perché in fondo è di questo che si tratta, di un’alterazione cromosomica che nella coppia identificata con il numero 21 presenta un cromosoma in più, da qui il nome di trisomia 21. Una maglia che sarà appesa anche nelle vetrine di molti negozi della città, cha hanno aderito con entusiasmo e partecipazione. E questo è un segnale positivo, che denota un interesse da parte delle persone a questo tema così importante.

Un ulteriore incentivo è dato dall'uso del selfie, il vecchio “autoscatto”, che ultimamente sta dilagando soprattutto tra i giovani: quello che propone l’associazione è indossare una di queste magliette, farsi una foto e pubblicarla con l’hashtag #WDSD2014. Un moderno metodo di sensibilizzazione che può coinvolgere anche le nuove generazioni.

Per sabato 22 invece l’Associazione Down Lucca ha organizzato un incontro a Palazzo Ducale alle ore 9.30 dal titolo “Noi x Loro – Loro x Noi – Le difficoltà sono risorse”, al quale parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, Isabella Andreini, presidente dell’Associazione Down Lucca, l’antropologo Alessandro Bertirotti, docente di Psicologia generale dell’Università di Genova, Iolanda Bocci, dirigente scolastico e preside del Liceo Macchiavelli e Professionale Civitali e Adriano Primadei, direttore scuola musicoterapia dinamica.

Un’occasione per discutere su un tema che molto spesso viene ignorato, messo da parte. Ma per fortuna esistono queste associazioni che invece prendono parte attiva nello spiegare e nel lottare affinché le persone con la sindrome di Down non siano considerate diverse, ma vengano aiutate a ottenere i diritti che meritano. La diversità esiste laddove la creiamo, ma se proviamo non solo oggi in questa occasione, ma ogni giorno a distaccarci da questa idea del “diverso” a favore dell’integrazione, forse ci sarebbero meno pregiudizi e più coinvolgimento a migliorare le cose. In fondo… è solo un cromosoma in più.

Giulia Calvaresi

(Fonte immagine: donne.leonardo.it)