ROMA, 10 SETTEMBRE - Anticipa tutti Beppe Grillo. Anzi, come solerte ribadisce, lui e tutti i membri del Movimento, è una decisione presa da molto tempo e loro non cambiano idea. Le Olimpiadi del 2024 non si faranno a Roma.
Tramite il suo blog, canale unico, assieme alle pagine social, per diffondere le informazioni del Movimento, Grillo ha ribadito la linea sulle Olimpiadi, ovvero il rifiuto di Roma come candidata. Il sindaco Raggi, però, rimane in silenzio sulla questione, in rispetto probabilmente agli accordi presi con il Coni e Malagò, ovvero di posticipare ogni decisione definitiva alla conclusione delle Paraolimpiadi.
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Il post, firmato dal presidente di Adusbef, Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari, Elio Lannutti, e rilanciato dal blog del Movimento, è durissimo contro le grandi manifestazioni internazionali: " I Giochi spesso vengono utilizzati per ipotecare il futuro dei giovani gonfiati di debiti e come potenti armi di distrazione di massa, con la finalità di offrire con lo spettacolo, ripreso in mondovisione da mass media e tv che ne finanziano una minima parte dei costi, effimeri sollievi a condizioni economiche e sociali delle famiglie, che potrebbero essere momentaneamente appagate con le medaglie, prima di finanziare con le loro fatiche, i costosi apparati pubblici"
In una situazione disastrosa per la Capitale, dunque, organizzare i Giochi Olimpici del 2024 non è saggia decisione. I fondi sarebbero da destinare per risolvere problemi e disservizi ben più importanti, trasporti pubblici e raccolta dei rifiuti in primis.
Ma la situazione Roma è caldissima, è precaria la tregua tra i grandi nomi del Movimento e i delegati eletti a Roma. Virginia Raggi ribadisce di voler andare avanti, e che il lavoro in questi giorni si sta focalizzando sulla ricerca di nomi validi per coprire i buchi lasciati dalla crisi degli ultimi giorni. Di Maio e tutto l'entourage di Roma stanno cercandeo di ricucire le ferite che la questione Muraro ha lasciato nel Movimento. Troppo dilettantistica è apparsa la fuga di notizie, quei cambiamenti nelle varie versioni di Di Maio. I detrattori esterni sono tanti e non attendevano altro che un passo falso come quello di Roma per attaccare il Movimento. Eppure le voci critiche nei confronti dell'amministrazione capitolina sono anche interne e alcune delle quali importanti.
Una voce forte del Movimento contro la giunta Raggi è Massimo Bugani. "Qualcosa non sta funzionando. Se se Merola avesse tolto deleghe e nomine a dieci o 12 persone nel giro di 40 giorni, sarei molto preoccupato per la mia città, quindi sono legittimamente preoccupato per quello che sta succedendo a Roma" dichiara Bugani. La sua voce non è di poco conto, uomo del primo minuto della Casaleggio Associati, e pedina fondamentale dell'Associazione Rousseau assieme a Davide Casaleggio. La situazione è grave ma migliorabile, e l'opzione di togliere il simbolo alla Raggi non è stata del tutto rimossa. "Spero proprio che non si arrivi a questo e che ci siano i margini per fare bene ciò che fino ad oggi non è stato fatto bene. Spero, spero proprio di no".
La gestione della crisi capitolina ha, inoltre, colpito i 5Stelle nei sondaggi. Rispetto a Giugno, secondo Demos, il PD guadagna 2 punti ed arriva a 32% ma il Movimento passa da 32% a 28%. Non un momento d'oro per Beppe Grillo e i giovani del Movimento, che dalle difficoltà interne dovranno trovare la linfa vitale per un rinnovamento delle gerarchie e riprendere in mano la situazione. Ciò che tutti si augurano è che avvenga il prima possibile. Gli unici a perdere veramente da uno stallo prolungato non sono i partiti, ma i cittadini romani.
Leonardo Cristiano