Olimpiadi invernali 2018: il CIO sospende la Russia
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Olimpiadi invernali 2018: il CIO sospende la Russia

martedì 5 dicembre, 2017

LOSANNA, 5 DICEMBRE – Il Comitato Olimpico Internazionale, il massimo organismo sportivo mondiale, ha sancito la sospensione con effetto immediato del Comitato Olimpico Russo dalle gare olimpiche, stabilendo di conseguenza che soltanto singoli atleti potranno essere invitati ai Giochi Invernali che si terranno a Pyeongchang nel 2018. [MORE]

Il Comitato Esecutivo del CIO ha infatti terminato l’esame dei risultati dell’indagine realizzata dalla commissione guidata dall'ex Presidente della Confederazione Svizzera, Samuel Schmid, che era stata incaricata di analizzare il caso della manipolazione del sistema antidoping in Russia, nel quale era stato coinvolto circa un migliaio di atleti. Si tratta dello scandalo che aveva colpito Rusada, l’Agenzia antidoping russa, che fu a sua volta sospesa nel 2015 dopo essere accusata da un rapporto della commissione dell’Agenzia mondiale anti-doping (Wada), di violare sistematicamente i regolamenti internazionali antidoping. La Wada avrebbe fornito al CIO le prove, tramite test di laboratorio e testimonianze dirette, di una vera e propria cospirazione che avrebbe coinvolto anche diversi politici nel tentativo di occultare test positivi a diversi farmaci proibiti nell’arco di cinque anni.

Il Cremlino aveva fatto sapere che avrebbe tentato in ogni modo di difendere i propri atleti ed ha ripetuto più volte di voler collaborare con le autorità sportive internazionali per combattere l’utilizzo dei farmaci proibiti, tuttavia la Wada afferma che la Russia continua ancora oggi a non rispettare le regole. Il CIO è arrivato pertanto ad assumere una decisione senza precedenti, bandendo per la prima volta un Paese intero per doping, accogliendo le istanze di chi auspicava un segnale netto con un’esclusione totale.

Salvo revisioni di questa decisione, soltanto singoli atleti russi che si dimostreranno “puliti” potranno essere invitati a partecipare, ma saranno costretti a gareggiare, sia in gare individuali sia di squadra, sotto il nome di "Atleta Olimpico dalla Russia", sotto la bandiera olimpica, con una divisa neutrale e con l'inno olimpico. Il comitato esecutivo del CIO ha poi deciso anche che non sarà accreditato alcun funzionario del Ministero dello sport russo e che saranno esclusi da qualsiasi partecipazione a tutti i futuri Giochi l'allora Ministro dello sport, Vitaly Mutko, ed il suo allora vice-Ministro, Yuri Nagornykh.

Già l’estate scorsa queste condizioni erano state applicate per consentire a singoli atleti la partecipazione ai campionati mondiali di atletica di Londra, dai quali era già stata esclusa la Federazione russa. Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016, invece, il Cio aveva lasciato alle Federazioni dei vari sport la possibilità di consentire la partecipazione dei singoli atleti. Sono 11, invece, gli atleti russi cui sono state ritirate le rispettive medaglie conquistate a Sochi (rispetto ai 33 Russi saliti sul podio), mentre nel corso di quest’ultimo mese sono stati banditi per sempre dalle Olimpiadi più di 20 atleti accusati di aver violato personalmente le norme anti-doping proprio ai Giochi invernali di Sochi, nel 2014.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: secoloditalia.it


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