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Omicidio Meredith, la Cassazione nega il risarcimento a Sollecito

ROMA, 29 GIUGNO - Raffaele Sollecito non otterrà alcun risarcimento dallo Stato per ingiusta detenzione. La Cassazione ha infatti rigettato il ricorso dei difensori di Sollecito contro la decisione della Corte d'appello di Firenze, che nel febbraio scorso aveva respinto la richiesta del giovane di essere indennizzato per una cifra pari a 500.000 euro. [MORE]

L'indennizzo sarebbe stato, stando alle parole di uno degli avvocati di Sollecito, Giulia Bongiorno, il “giusto ristoro” per quei quattro anni passati in carcere da Raffaele, accusato dell'omicidio di Meredith Kercher nel novembre 2007. Il giovane si è sempre proclamato innocente, fino alla pronuncia di assoluzione, la quale – sempre secondo Giulia Bongiorno – non è in alcun modo scalfita dalla decisione della Cassazione.

Una decisione che Raffaele Sollecito ha definito “inspiegabile” e nei confronti della quale i suoi avvocati hanno intenzione di ricorrere dinanzi alla Corte Europea. Il giovane ha ancora una volta gridato la sua rabbia per quegli anni drammatici, vissuti tra le aule dei tribunali e la sua cella: “Se oggi non trovo un lavoro è perchè sto ancora subendo le conseguenze di quegli anni passati in cella da innocente. Non capisco perchè non si comprenda tutto ciò”.

La Cassazione ha però avallato la posizione della Corte d'appello di Firenze, che nel febbraio scorso aveva negato il risarcimento per ingiusta detenzione argomentando che lo stesso Sollecito avesse contribuito a causare la detenzione, in seguito a “dichiarazioni contraddittorie o addirittura francamente menzognere rese in particolare nelle fasi iniziali delle indagini”. “Una nuova sentenza di condanna”, secondo Giulia Bongiorno e Luca Maori, difensori di Raffaele.

Claudio Canzone

Fonte foto: oggi.it