CATANIA, 1 APRILE 2012 – Sono in tutto 184 le persone indagate dalla Digos di Catania, coordinata dai sostituti procuratori Vincenzo Serpotta, Rocco Liguori e Alessia Minicò, nell'ambito dell'operazione denominata “Lavoro fantasma”. Tra questi moltissimi migranti che speravano di riuscire ad ottenere il permesso di soggiorno pagando una ingente somma di denaro all'organizzazione al centro delle indagini, che faceva capo ad un cittadino senegalese, Ibrahima Mboup, 55 anni, detto “Valentino”, che svolgeva il ruolo di vero e proprio “procacciatore” di clienti attraverso l'internet point “Africatel” a lui intestato e coadiuvato da Giuseppe Santangelo, ragioniere pregiudicato 64enne, Franco Girolamo, 37 anni, detenuto per altra causa a Noto, al quale è stata notificata la misura cautelare degli arresti domiciliari ed un quarto complice, attualmente in Brasile.
Tra i 184 indagati, trentanove sono già stati rinviati a giudizio per aver falsamente attestato l'assunzione di cittadini extracomunitari.
L'indagine è nata nel gennaio 2010, quando alcuni cittadini che avevano inizialmente usufruito dei “servigi” dell'organizzazione e vedendo sfumare la possibilità di regolarizzare la propria posizione, hanno deciso di denunciare tutto. [MORE]
Da qui è partita una complessa indagine, conclusasi nel maggio del 2011, che ha evidenziato anche l'uso delle generalità di alcuni cittadini in più casi completamente ignari dell'operato dell'organizzazione. Una volta individuato il finto datore di lavoro entravano in gioco le competenze di Santangelo, il cui compito era quello di creare finte buste paga e finte copie del Certificato Unico Dipendente (Cud) grazie ai quali i datori di lavoro risultavano in grado di assumere collaboratori domestici. Completata la compilazione, le pratiche venivano poi inoltrate per via telematica attraverso l'internet point di Mboup.
(foto: www3.varesenews.it)
Andrea Intonti