Oriente, così lontano così vicino: i premi del Far East Film Festival 2011

Tempo di lettura: ~2 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

NAPOLI, 9 MAGGIO – Si tirano le somme della 13a edizione del Far East Film Festival di Udine. Il trionfo è della Cina, che si aggiudica la medaglia d’oro con Aftershock, di Feng Xiaogang, e quella d’argento con il mostro sacro Zhang Yimou ed il suo Under the Hawthorn Tree. Ma la vera vittoria è nipponica: Confessions di Tetsuya Nakashima, cupo revenge drama dal piglio tipicamente orientale, travolge il pubblico. E porta a casa ben due premi speciali - il MyMovies Audience e il Black Dragon Audience. Mentre sul terzo gradino del podio principale spicca il filippino Here Comes the Bride di Chris Martinez. [MORE]
Ma questa è solo l’infinitesima parte di un festival in grado di offrire, ancora una volta, centinaia di punti di vista differenti. A cominciare dall’Oriente stesso che, pur così distante, fisicamente e spiritualmente, grazie alla speciale rassegna del FEFF diventa accostabile, tangibile. Vicino.
Nessun genere è escluso: dal drammatico alla commedia sentimentale – Johnnie To uber alles, con Don’t go breaking my heart, passando per il già citato revenge drama e finendo con l’horror made in Corea (Night Fishing di Park Chan-wook e fratello, chiacchieratissimo film girato con l’i-phone). Coraggiosa la scelta della sezione dedicata agli erotici, i cosiddetti pink movies, che annovera ben 15 pellicole. La vera prova del nove per la nostra “indole occidentale” – e chi ha visto o vedrà Underwater Love di Shinji Imaoka ne sarà ancora più convinto.
Stemperano i toni le 22 commedie della retrospettiva “Asia laughs!”. Protagonista è un modo di ridere particolare quanto “internazionale” la cui arte e padronanza, per la prima volta, viene premiata con un Gelso d’Oro alla carriera, per l’attore e regista comico hongkonghese Michael Hui. Nuovo anche il Techicolor Asia Award: 25mila dollari di spese per la postproduzione. E se li mettono in tasca i thailandesi con il successo (inaspettato) di A crazy little thing called love.
 

FRANCESCA FICHERA

 

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Francesca Fichera

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.